contenuto musicale - contents:
Pietro Pettoletti
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Virtuosi Italiani della Chitarra -
MVC/019-047 DDD Prima registrazione mondiale
Massimiliano Filippini
Testi libretto
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Massimiliano Filippini chitarra- Guitar
Guitarist and composer, was born in 1975 in Desenzano del Garda. |
Virtuosi Italiani della Chitarra
Il progetto musicale presentato in questo CD ha come punto di partenza lo strumento utilizzato, ossia la chitarra Guadagnini del 1823. La sua unicità storica unita ad una timbrica affascinante sono state il seme che ha fatto germogliare in me il desiderio di esaltare le qualità di questo strumento. La chitarra contiene al suo interno due etichette: la prima reca la scritta “Gaetano Guadagnini in Torino 1823”. Da qui è partita l'idea di scoprire quale musica era in voga a Torino nel 1823 e quindi quali necessità esecutiva doveva soddisfare il liutaio Guadagnini quando costruiva le sue chitarre. Ho così iniziato la ricerca dei chitarristi e delle musiche per chitarra stampate a Torino in quell'epoca attraverso fonti quali i giornali locali, i dizionari, le stamperie e le case editrici. Ho consultato fondi musicali sparsi per il mondo, biblioteche e collezioni private per ritrovare quelle partiture. Si andava cosi delineando un affresco della vita musicale Torinese, circoscritta ma fiorente, dove lo stile italiano e la chitarra trovavano un terreno fertile. Un vortice di cantabilità, virtuosismo, colori ed effetti strumentali, scoprendo un mondo musicale inaspettato. Antonio Nava nacque a Milano nel 1775 e fu probabilmente il chitarrista più famoso d'Italia all'epoca. Compositore, concertista ed insegnante di canto operò prevalentemente a Milano ma risultano anche brevi viaggi a Parigi, Londra ed in Germania. Morì in Milano il 19 ottobre del 1826. “Le stagioni dell'anno” di Nava sono note per essere il primo numero del catalogo della casa editrice Ricordi di Milano, fondata il 16 gennaio del 1808 da Giovanni Ricordi e dall'incisore torinese Felice Benedetto Festa. La società non ebbe vita lunga e si sciolse il 25 giugno dello stesso anno imponendo “al S. Festa di rimborsare al S. Ricordi cento e quindeci lire italiane per la calcolata perdita a bilancio e al S. Ricordi di fornire dieci copie delle “Stagioni dell'anno” del compositore Nava al S. Festa....”.Dopo la negativa esperienza milanese il Festa fece ritorno a Torino dove riprese l'attività di editoreinserendo la famosa composizione nel suo catalogo. Nulla si sa circa il luogo e la data di nascita di Giuseppe Anelli, sicuramente attivo a Torino nei primi anni dell’800. Cosi scriveva il quotidianoMoniteur des Alpes il giorno seguente al concerto tenuto da Anelli presso il Teatro Suterra nel 1809: “Egli suona la chitarra veramente in uno stile mai sentito prima , ha generato una grande ammirazione ed è stato accolto con molto entusiasmo”. Seguendo le poche tracce lasciate da Anelli lo troviamo a Parigi tra il 1813 e 1814 dove si esibisce in un concerto insieme al famosissimo Fernando Sor. Così scrive il giornale Le Currier di quella serata: “Siamo spiaciuti che i suoni ottenuti da Sor non fossero sufficientemente coltivati. Giuseppe Anelli, invece, ha dimostrato che il grande fascino della chitarra consiste principalmente nel produrre suoni piacevoli, e dobbiamo confessare che i timbri che egli ha estratto dal suo strumento sorpassano in qualità tutti quelli che abbiamo sentito fino ad ora”. Francesco Molinonacque ad Ivrea il 4 giugno 1768 proviene da una delle famiglie di musicisti più note e attive che vissero in Piemonte tra il '700 e l'800. Compiuti i 15 anni diventa oboista del “Reggimento Piemonte” seguendo le orme del padre. Nel 1798 con l'invasione di Torino da parte delle truppe francesi Molino decide di emigrare in Germania dove pubblica le sue prime opere per chitarra e violino. Nel maggio del 1814 i Savoia facevano ritorno a Torino dopo la caduta di Napoleone ripristinando l'orchestra della Cappella Regia. Questa fu l'occasione per Francesco di rientrare in patria assumendo l'incarico di rinforzo nella sezione dei violini. Questo importante incarico fu però lasciato da Molino dopo soli quattro anni. Giunto alla sua maturità artistica decise di trasferirsi a Parigi dove darà vita ad una intensa carriera chitarristica accanto a figure di fama come Carulli, Carcassi, Sor, Aguado. Nonostante l'alto profilo dei suoi concorrenti Molino riuscì a guadagnarsi la stima dell'ambiente aristocratico e musicale di Parigi, come possiamo desumere dalle dediche inserite nelle sue opere. Non mancò nell'arco della sua permanenza a Parigi di far pervenire agli editori torinesi i suoi lavori, divenendo il chitarrista più pubblicato della città Piemontese. Sono scarsissime le notizie biografiche di Pietro Pettoletti. Di origini italiane visse in Germania e in Scandinavia trasferendosi in ultimo in Russia dove ottenne notevole successo come concertista e insegnante, pubblicando numerose opere per il suo strumento; nei cataloghi delle stamperie torinesi dove si trovano un gran numero di lavori di Pettoletti e alcune sue composizioni ebbero una fortunata distribuzione a livello europeo. Morì a Pietroburgo nel 1870. Giovanni di Domenico Navone nacque a Villanova di Asti nel 1839 fu il più rinomato insegnante di chitarra a Torino nella seconda metà del'800 formando molti valenti allievi. Scrisse moltissima musica che divenne celebre all'epoca e stampata praticamente da tutte le piccole case editrici torinesi.Le sue composizioni sono fresche e genuine, legate alla moda dell'epoca. Nei tre brani qui presentati non mancano trovate originali e passaggi di virtuosismo a mostrare le notevoli capacità strumentali dello stimato maestro. Morì nel 1907 nella città di Torino Antonio Dominicinacque a Palermo nel 1872, morì a Roma nel 1934. Residente per molti anni a Torino nel 1900 si trasferì in Russia dove ebbe l'onore di esibirsi alla corte dello Zar Romanov. Conobbe fama e ricchezza. Allo scoppio della rivoluzione la chitarra, quale strumento preferito dalla borghesia russa, non fu più tollerata e furono vietate tutte le esecuzioni pubbliche su questo strumento, con pene severe per i trasgressori. Dominici ridotto in miseria dovette far ritorno in patria dove visse gli ultimi anni della sua avventurosa vita dando lezioni e tentando in Italia la fortuna avuta all'estero ma senza grandi esiti. Sicuramente ottenne la stima dei colleghi che lo consideravano uno dei massimi virtuosi dell'epoca. La sua composizione “Triste ricordo” presente in questo cd venne pubblicata dalla casa editrice Augusta di Torino.
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Italian Guitar Virtuosos
The musical project presented in this CD has the actual instrument itself (a Guadagnini guitar from 1823) as a starting point. Its historical uniqueness and fascinating tone have been the reasons that led me to the desire of wanting the qualities of this instrument clearly enumerated and explained. Antonio Nava was born in Milan in 1775, and probably was the most famous guitar player in Italy at that time. He was a composer, performer and singing instructor who prevalently worked in Milan, but he also travelled to Paris, London and in Germany for short stays. He died in Milan on October 19th 1826. “The seasons of the year” by Nava is known to be the first issue of the catalogue edited by Ricordi in Milan, founded on January 16th 1808 by Giovanni Ricordi and by Felice Benedetto Festa, an engraver from Turin. Nothing is known about the place and day Giuseppe Anelli was born, but he surely was working in Turin in the first years of the 17th century. Here is a quote from the newspaper Moniteur des Alpes, written after Anelli’s concert at Suterra Theatre in 1809: “he plays the guitar in a way never heard before, he received great admiration from the audience and he was welcomed with real enthusiasm”. Then, Anelli was in Paris between 1813 and 1814, where he played in a concert together with the celebrated Fernando Sor. Here is a quote about that night from the newspaper Le Currier: “We are sorry that Sor’s sounds were not enough elaborated. On the other hand, Giuseppe Anelli demonstrated that the bigger quality of the guitar is to use it to produce pleasant sounds, and we have to state that the tones he was able to generate from his instrument were the best we have ever heard up to today”. Francesco Molino was born in Ivrea on June 4th 1768, in one of the most famous family of musiciansliving in Piedmont between the 16th and 17th century. Once he turned 15, he became an oboe player in the “Reggimento Piemonte”, following his father’s path. In 1798, after France invaded Turin, Molino decided to emigrate to Germany, where he later published his first works for guitar and violin. In May of 1814 the Savoia family came back to Turin after Napoleon’s downfall, and they recreated the orchestra of the “Cappella Regia”. This was the occasion for Francesco to go back to Italy, and he became a violin player in the orchestra. Molino abandoned this important role quite soon, after four years. Since he felt artistically mature enough, he decided to move to Paris, where he started an intense career as a guitar player, with the influence of famous musicians like Carulli, Carcassi, Sor, and Aguado. Despite the greatness of his competitors, Molino received admiration from the aristocratic and musical scene in Paris, as we can infer from the lines written in his works. During his activity in Paris, he sent them to his editors in Turin, and he became the most published guitar player in that city. Very little is known about Pietro Pettoletti’s life. An Italian who lived in Germany, Scandinavia, and then in Russia, he had remarkable success as a performer and as a teacher, and where he published many works for his instrument; in the catalogues found in the printshopsin Turin we can find many works by Pettoletti and some of his compositions received widespread admiration in Europe. He died in Saint Petersburg in 1870. Giovanni di Domenico Navone was born in Villanova di Asti in 1839 and was the most famous guitar teacher in Turin in the second half of the 19th century, forming many talented students. He wrote many musical pieces that became popular at his time and was also published by all the editors of the city. His compositions are fresh and genuine, like the fashion of his times prescribed. In the three pieces presented here, we can find original solutions and virtuosities showing the remarkable skills of the author. He died in 1907 in Turin. Antonio Dominici was born in Palermo in 1872, and he died in Rome in 1934. He lived many years in Turin, and later he moved to Russia where he had the honor to play for Tsar Romanov’s Court. He became famous and wealthy. After the Russian Revolution, since guitar was the favorite instrument of the Russian upper class, it was no longer tolerated, and any kind of performance with this instrument was severely forbidden. Dominici lost his wealth and had to go back to Italy where he lived the last years of his adventurous life giving guitar lessons and trying to gain the same success he had in Russia, but this never happened. For certain however he earned the admiration of other guitarists, who considered him one of the most skilled. His composition “Triste Ricordo” in this cd was published by the editor Augusta in Turin.
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