Esecutori
Artists
ensemble
L’AURA SOAVE
Cremona
Diego Cantalupi, direttore artistico

Claudia Combs
Andrea Rognoni
violini-violins
Marco Rosa Salva
Flauto- flute
Marco Frezzato
violoncello - cello

Marina Bonetti
arpa doppia - harp

Diego Cantalupi
arciliuto & tiorba
|
Tarquinio Merula
di Marcello
Villa
Tarquinio Merula nacque il 25 Novembre del 1595 a Busseto,
cittadina sita in Provincia di Parma ma facente parte allora
della Diocesi di Cremona; duecento anni dopo darà i natali a
Giuseppe Verdi, considerato tra i maggiori musicisti italiani.
Con tutta probabilità il giovanissimo Tarquinio, rimasto presto
orfano di padre, fu affidato al fratello maggiore sacerdote Pellegrino Merula, parroco della Chiesa di S. Nicolò in Cremona. Sotto la
tutela di questo zio, famoso letterato ed autore della celebre
opera "Il Santuario di Cremona", Tarquinio venne quindi
ad abitare in tenera età a Cremona; il 25 Aprile 1606 fu dallo
stesso zio cresimato ed istruito nelle lettere e nella musica
diventando un "cremonese" di adozione. Dal resoconto di
una visita pastorale di quegli anni, sappiamo che la chiesa di
S.Nicolò era provvista di un organo a tre registri, suonato dal
curato stesso: << Organum adest ex tribus registris
posta altare maius factum impensa vicinantiae et rectoris,
pulsatur a reverendo rectore>>.Con tutta probabilità
quindi lo zio Pellegrino, impartì lezioni di musica al giovane
Tarquinio che si esercitò forse proprio sull'organo a
disposizione nella chiesa di S.Nicolò, oggi scomparsa.
Dallo storico locale del XVII secolo Giuseppe Bresciani,
apprendiamo che il ventenne Tarquinio era già assai famoso:
<<1615: Tarquinio Merula ha con il suo grande et
stravagante ingegno imparato il sonar l'organo et il contraponto
di musica in quale molto se andatto affaticando si che s'a
aquistato grandiss.o honore.>>. Nel 1615 vennero
stampati a Venezia i suoi primi lavori, Il Primo Libro delle
Canzoni a quattro voci per nonata, Op.1, esordiendo così nel
mondo della musica con una raccolta di brani strumentali. Da
allora Merula fu instancabile compositore e, nell'arco di
trentacinque anni, pubblicò ben diciassette raccolte, tra musica
vocale sacra, profana e strumentale.
Seguirono poi numerosi incarichi professionali; fu organista
nella chiesa di S.Bartolomeo presso i Padri Carmelitani di
Cremona e nel 1619 lo troviamo organista a Lodi nella chiesa
dell'Incoronata.
Nel 1624 si recò a Varsavia dove fu nominato Organista di Chiesa
e di Corte presso la Corte del re di Polonia e di Svezia, ma due
anni più tardi rientrò a Cremona dove fu contemporaneamente
organista della chiesa di S. Agata e maestro della Cappella delle
Laudi, solo il sabato, della Cattedrale. La Cappella delle Laudi
era un'importantissima istituzione cremonese nata nel 1596 e
svolgeva, sotto l'autorità esclusiva dei Prefetti della Fabbrica
o Fabbricieri della Chiesa Cattedrale, il ruolo di
accompagnamento musicale delle funzioni religiose esclusive del
sabato, dedicate alla Madonna del Popolo. Mantenne per secoli,
assieme alla Cappella della Cattedrale propriamente detta, un
importantissimo ruolo culturale; in una società povera e di
livello d'istruzione assai limitato ed elitario, ebbero il merito
di istruire alla musica molti giovani di talento, diventati poi
loro stessi Maestri di Cappella, come Marcantonio Ingegneri,
Nicolò Corradino, Carlo Piazzi.
Nel 1631 Merula fu chiamato a Bergamo come Maestro di Cappella in
S. Maria Maggiore dove restò in servizio fino al 1633.
Riconfermatogli il posto di Maestro alle Laudi, tornò a Cremona
ma nel 1635, in seguito ad un' eccessiva richiesta di aumento
dello stipendio, non fu riconfermato nella carica; gli fu
preferito Nicolò Corradino (1577-1646) che vi rimase per un
decennio fino alla morte, mentre Merula, dopo una breve parentesi
pare presso l'arciprete di Seriate, tornò in servizio a Bergamo
fino al 1640. Nel 1643 fu attivo a Venezia dove collaborò alla
partitura de "La finta savia" di G. Strozzi, assieme a
Filiberto Laurenzi, Arcangelo Crivelli, Alessandro Leardini,
Vincenzo Torri e Benedetto Ferrari. Nel 1646 morì Nicolò
Corradino, organista e Maestro di Cappella del Duomo di Cremona.
Subito il Capitolo della Cattedrale emanò un "avviso di
concorso" verso chi << habbia pensiero
d'impiegarsi in tal carico [...] nella Chiesa a far prova della
sua arte,...>>. A furor di popolo i fedeli invocarono
la nomina di Merula come Maestro ed organista e così il 25
Agosto 1646 fu nominato in tal carica <<...con lo
stipendio di ducatoni 110 e undici lire>>. Sempre nel
1646 venne nominato Direttore della Musica dell'Accademia degli
Animosi, sempre in sostituzione del defunto Corradino, eletto a
tal carica dal Conte Cristoforo Schinchinelli, Principe
dell'Accademia stessa. Quest'ultima, costituita nel 1560 era una
istituzione culturale elitaria, le cui riunioni dei nobili
iscritti si tenevano allora nella sala del Consiglio del Palazzo
comunale e di cui Giovanni Battista Assandri, storico
dell'Accademia, riporta di memorabili "trattenimenti
armonici". Tra i suoi iscritti figurò negli anni
precedenti anche il grande Claudio Monteverdi.
Mantenne questi prestigiosi incarichi fino alla morte che avvenne
a Cremona il 19 Dicembre del 1665 e fu sepolto nella chiesa di S.
Lucia all'altare del S.S. Crocifisso.
|
Tarquinio Merula
by Marcello
Villa
Tarquinio Merula was born in
Busseto in 1595 but his musical training was in Cremona where he
moved when he was very young.
In 1624 he moved to Warsaw where he
was an organist in church and at the court of the King of Poland
and Sweden. He returned to Cremona in 1628 but in 1632 he was
given the job of Choir Master in S.Maria Maggiore in Bergamo,
where he remained until 1640. In 1646 he moved to Cremona again
where he was given the title of Cathedral Choir Master, a post he
kept until 1665, the year of his death .

Tarquinio Merula
A highly respected
musician, he was a prolific writer of collections of madrigals,
organ pieces and instrumental music. The XIII and XVI sonatas
have curious titles, " la Maruta" and "la
Dada", which come from Canzoni ovvero Sonate Concertate per
Chiesa e Camera a Due et a Tre , Book three, Opus 12, published
in Venice in 1637.

The inspired pieces require the concerted use
of violin and cello, working hard through changing themes and
responses in an swift dialogue with frequent changes of rhythm.

Cremona - XVII Century

MVC/001-005
DDD

|
|