Instrumental music



 

 

 


Andrea Zani
Sonate a Violino Solo e Basso Op. 5
"Pensieri Armonici"

 

MVC/001-004 DDD      

prima registrazione mondiale
First recording 

Registrazione ed Editing 24 bit 96 Khz 

 



- Andrea Rognoni- violino


- Marco Frezzato  - violoncello
- Leonardo Morini  - clavicembalo
- DiegoCantalupi  - tiorba  

ensemble L’AURA SOAVE Cremona
   on original instruments -

Testi libretto  -  Booklet texts
Italiano   English

 

 

Esecutori

Artists

 
Andrea Rognoni
 violino


Marco Frezzato   violoncello
Leonardo Morini   clavicembalo
 
Diego Cantalupi 
 tiorba  

 

membri de:

ensemble L’AURA SOAVE Cremona

 

 

 

 

Andrea Rognoni è nato a Cremona nel 1973, ha iniziato lo studio del violino all'età di otto anni, diplomandosi a pieni voti nel 1996 presso il conservatorio di Musica "G.Nicolini" di Piacenza, sotto la guida di Fabio Biondi.

Si è perfezionato in seguito con Giuliano Carmignola, Antony Flint, Pavel Vernikov e, per la musica da camera, con Alexander Lonquich. 

Al Concorso Internazionale di violino "Locatelli" tenutosi ad Amsterdam al celebre Koncertgebouw è risultato tra i cinque semifinalisti.

Collabora costantemente con l'Orchestra da camera di Mantova, l'Orchestra della Svizzera Italiana, l'Accademia Bizantina, i Barocchisti, Icarus Ensemble. Oltre al repertorio classico, romantico e contemporaneo, dedica un particolare interesse e studio alla musica antica suonata con strumenti originali ed alla riscoperta del repertorio inedito.

Insieme alla violinista Fiorenza de Donatis, al violista Stefano Marcocchi ed al violoncellista Marco Frezzato ha fondato Alea Ensemble, ensemble che affronta il repertorio sette-ottocentesco con strumenti originali. Il nucleo base è costituito da un quartetto d'archi al quale talvolta si aggiungono altri elementi a seconda delle esigenze di repertorio.

Dal 2001 è membro dell' Ensemble "Europa Galante" con il quale suona nei più importanti festivals internazionali e dove ricopre il ruolo di secondo violino principale.

Suona un violino di scuola italiana del XVII secolo.

 


 

 


 

Andrea Zani

Sonate a Violino Solo e Basso Op. 5
"Pensieri Armonici"

di Marcello Villa

Le Sonate 12 a Violino e Basso intitolate "Pensieri armonici", Op.5 sono giunte a noi in una sobria ma elegante edizione a stampa del 1735, a cura di un non indicato editore viennese. Esiste anche una interessante stesura manoscritta di questa raccolta di sonate, conservata alla Biblioteca Estense di Modena. Come osserva lo studioso M.Talbot, si possono individuare nei lavori pervenutici di Zani tre diverse fasi ed epoche compositive: i suoi primi lavori, dall'Op.1 all'Op.4 risentono moltissimo dello stile vivaldiano, soprattutto nella forma e nell'idioma, tanto da poter azzardare l'ipotesi di un contatto fra i due. Forse avvenne a Mantova, durante il prolungato soggiorno dal 1718 al 1720 del "Prete rosso", come "Maestro di cappella da camera" del Principe Filippo oppure a Vienna quando Vivaldi, durante un suo viaggio, ebbe contatti con l'Imperatore Carlo VI, grande appassionato di musica e protettore di Caldara e di Zani. E' noto poi come la corte viennese prediligesse la musica di Vivaldi; chiunque in quegli anni volesse distinguersi per ottenere incarichi e prestigio, era indotto ad emularne lo stile.
Una seconda fase, dal 1730 in poi, è caratterizzata da un più frequente uso delle appoggiature, specialmente brevi, e di una maggior cantabilità dei temi, che conferiscono alle sue composizioni una maniera più galante.
Nella Biblioteca del Conservatorio di Parigi sono conservati insieme ad alcune Sinfonie, sei Trii di Zani che, se originali, rappresenterebbero una sua terza fase compositiva pre-classica.


Le Sonate 12 a Violino e Basso intitolate "Pensieri armonici", Op.5, appartengono quindi chiaramente alla seconda fase stilistica post-vivaldiana di Zani. Senza dedica, queste sonate sono ancora stilisticamente legate al gusto barocco, ma si possono notare in esse le avvisaglie dello stile galante soprattutto per il frequente uso delle appoggiature e nei temi cantabili e nei loro sviluppi. Tutte in tre movimenti, negli Allegro iniziali e finali il violino, protagonista indiscusso, ha libero sfogo sfoggiando un virtuosismo accattivante ma mai fine a se stesso, sorretto da un Basso puntuale e ben costruito. Stupendi sono gli Adagio, posti a contrasto fra i due movimenti estremi veloci, dove la cantabilità della scrittura violinistica carica di melos, rende queste pagine assai godibili. L'alto livello compositivo di queste sonate ci fa riflettere sull'ingiusto oblio nel quale cadde l'opera musicale di Zani, allora assai stimata ed oggi pressochè sconosciuta. Scrisse di lui tre anni dopo la morte un critico del tempo:

"... pieno di vaghezza e di profondità è il suo modo di scrivere a fuga, e ad imitazione, ove spicca veramente la scienza di sì dotto compositore [...] il suo largo cantabile, degno invero di essere proposto ad esemplare a'giovani studiosi, in cui le note del suo basso non lasciano niente di equivoco dell'armonia prefissata nel suo pensiero...".(L. Pezzani 1760)

 

Andrea Teodoro Zani nacque l'11 novembre 1696 da Francesco e Lucia Ferrari a Casalmaggiore, fiorente cittadina sul fiume Po, in provincia di Cremona. Situata tra Cremona e Parma, a breve distanza dai grossi centri culturali del tardo rinascimento quali Mantova, Sabbioneta e Viadana, la piccola Casalmaggiore, fu in quegli anni una fucina di talenti musicali. La "piccola Venezia sul Po", così venne chiamata per la sua stimolante vita musicale, oltre ad Andrea Zani e ai suoi allievi, diede i natali al violinista-compositore Carlo Zuccari detto "Zuccherino" (1704-1792).
Cresciuto in una famiglia dove la musica era di casa, il padre era un violinista dilettante, il giovane Andrea fu indirizzato agli studi musicali da un certo Giacomo Civeri, musicista locale che lo istruì nel contrappunto e nel "maneggio" del violino. Successivamente andò a Guastalla per perfezionarsi con il violinista di corte Carlo Ricci, allora famoso virtuoso. Lo Zani compare nei registri dei pagamenti effettuati dalla Confraternita del S.S. Sacramento di Casalmaggiore nel Dicembre 1715 per l'ultima volta. Il padre Francesco invece continuò a percepire i pagamenti per le sue prestazioni di violinista fino al 1724.

Dall'anno 1700 era attivo a Mantova, come maestro di cappella al servizio dell'Arciduca Ferdinando Carlo, il veneziano Antonio Caldara (1670-71-1736). Secondo il Romani, storico locale del XVIII secolo, fu proprio Caldara che, di passaggio a Casalmaggiore, conobbe il giovane promettente Zani e, uditolo suonare, lo invitò a raggiungerlo a Vienna dove era stato a sua volta invitato a corte dall' Imperatore Carlo VI. Non ci è dato di sapere se il giovane Zani raggiunse Vienna insieme a Caldara nel 1716 o in un secondo tempo, certo è che, nel 1727 e nel 1729 furono date alle stampe, proprio in Casalmaggiore, le sue Sonate da camera, Op.1 e le Sei Sinfonie da Camera ed altrettanti Concerti da Chiesa a Quattro Strumenti, Op.2. Non sappiamo quindi se Zani tornò in patria da oltralpe per curare la stampa delle sue prime raccolte o se attese la pubblicazione di esse per poi raggiungere Caldara, che nel frattempo assunse il ruolo di vice-Kappellmeister. Kappellmeister invece rimase il celebre Johann Joseph Fux, l'autore del Gradus ad Parnassum. Tutto da approfondire e studiare rimane questo periodo viennese di Zani, della sua attività musicale e dei suoi eventuali spostamenti professionali; sicuramente nella capitale austriaca, si distinse come virtuoso e come insegnante privato, senza però riuscire a trovare incarichi ufficiali importanti. Vienna era un importantissimo centro musicale; sappiamo che a palazzo reale l'imperatore Carlo VI si dilettava a comporre brani musicali anche di ottimo livello ed era fautore di concerti e di rappresentazioni teatrali. A corte era attivo nientemeno che Pietro Trapassi, il celebre Metastasio, grande protagonista della cultura del tempo e del melodramma. La fama di Zani violinista e compositore in terra austriaca dovette essere notevole; ciò giustificherebbe la stampa proprio in Vienna nel 1735 dei suoi Concerti a quattro con i suoi ripieni Op.4 e delle Sonate 12 per Violino e Basso intitolate "Pensieri armonici", Op.5. 

Probabilmente attorno al 1736, quando il suo musicista-protettore Caldara morì, lo Zani lasciò definitivamente Vienna e rimpatriò in Casalmaggiore dove pare risiedette stabilmente, salvo brevi spostamenti di volta in volta dove veniva richiesto il suo talento di violinista e concertatore. Non è da escludere che lo Zani abbia raggiunto di persona, in questi anni, il grande ed importante centro culturale di Parigi: la pubblicazione di alcuni suoi lavori e la presenza di molta sua musica manoscritta nelle biblioteche della capitale, sono indizi forse di una sua permanenza in terra francese.
Abbiamo notizia di sue presenze a Guastalla nel 1738, a Ferrara, Bologna, Parma, Mantova e Cremona tra il 1740 e il 1757. A Casalmaggiore, dal 12 al 14 aprile del 1739, ebbe il ruolo attivo di organizzatore dell'allestimento di sontuosi festeggiamenti musicali nella chiesa Arcipretale di S.Stefano su richiesta dei Padri Serviti della Fontana, in occasione dell'anniversario di alcuni loro Beati. In quegli anni, si dedicò anche all'insegnamento ed ebbe fra i suoi allievi Valentino Mejer di Mantova e Domenico Ferrari di Piacenza che divennero famosi e applauditi violinisti nonché i suoi concittadini, Don Giovanni Amadini e Don Alessandro Bosio che operarono come maestri di cappella nella locale chiesa Arcipretale di S. Stefano.
Successivamente si unì in matrimonio con Maria Costanza Margherita Porcelli, di ben ventisette anni più giovane di lui, dalla quale ebbe non meno di sette figli, tra i quali vale la pena di ricordare Angelo Maria, nato nel 1752, che diventò abile suonatore di corno da caccia.
Grande era la stima verso il nostro Zani e la sua fama fece sì che in quegli anni fu invitato a Cremona come membro della commissione che scelse Don G.A. Arrighi (1704-1780) di Viadana come nuovo Maestro di Cappella del Duomo. Morì a Casalmaggiore, il 28 settembre 1757, come afferma il Romani, in seguito al rovesciamento della carrozza sulla quale viaggiava sulla strada per Mantova dove era diretto per "affari di famiglia".


Notevole è la quantità dei suoi lavori giunti fino a noi, sia pubblicati che manoscritti: Sonate da camera, Op.1 (prob. Casalmaggiore, 1727), ristampate successivamente a Parigi come Sonates a Violino solo e Basso da camera, Op.3, Sei Sinfonie da Camera ed altrettanti Concerti da Chiesa, Op.2 (Casalmaggiore 1729), Concerti Dodici a quattro con i suoi ripieni Op.4 (Vienna 1735), Sonate 12 a Violino e Basso intitolate "Pensieri armonici", Op.5 (Vienna 1735) e Sonate a Violino e Basso Op.6 (Parigi 1740 ca.). Risultano manoscritti diversi lavori, sparsi un po' in tutta Europa, tra cui: tre Concerti e una Sonata per flauto, alcuni Concerti per violino, sei trii per due Violini e Basso e alcune Sinfonie. Concerti e Sinfonie di Zani manoscritti si trovano celati in varie biblioteche europee, facenti parte di raccolte di altri autori più celebri come Alberti, Sammartini, Stamiz, a riprova dell'altissima qualità compositiva del nostro.

 

 

 

Andrea Zani

Sonate a Violino Solo e Basso Op. 5
"Pensieri Armonici"

by  Marcello Villa

The Sonate 12 a Violino e Basso intitolate "Pensieri armonici" Opus.5 have reached us in a simple but elegant edition printed in 1735, by an anonymous Viennese publisher. There is also a very interesting draft manuscript of this collection of sonatas held in the Biblioteca Estense in Modena. As the scholar M.Talbot observes, three different phases and composition periods may be seen in the work of Zani: his first work, from opus 1 to opus 4 recall the style of Vivaldi, above all in the form and the language, so much so to suggest the two may have met. He may have come to Mantua, during the extended stay of 1718 to 1720 of the "Red priest" as " Chamber choirmaster" to Prince Philip or in Vienna when Vivaldi, during one of his journeys, met the Emperor Charles VI, a great music lover and protector of Caldara and Zani. It is well known that the Viennese court favoured the music of Vivaldi; anyone who wanted to distinguish himself in order to obtain position and prestige had to emulate his style.
A second phase from 1730 onwards is characterised by a more frequent use of especially short appoggiaturas, and themes that are more cantabile, giving his compositions a more gallant style.
In the Library of the Paris Conservatoire together with some Symphonies there are six trios by Zani which, if they are originals, would represent a third pre-classical composition phase.


The Sonate 12 a Violino e Basso intitolate "Pensieri armonici" Opus. 5 therefore clearly belong to the Zani's second post-Vivaldian style. Without a dedication, these sonatas are still stylistically tied to the baroque style, but there are hints of the gallant style in them, above all because of the frequent use of appoggiaturas and in the cantabile themes and their development. Each of them having three movements, in the initial and final Allegros the violin, the indisputable protagonist, giving vent, shows off with captivating virtuosity, supported by a precise and well constructed bass. The Adagios are superb, placed as a contrast between the two extreme quick movements where the cantabile nature of the writing for the violin is full of "melos" making these pages quite enjoyable. The quality of the composition of these sonatas makes one consider the unjust oblivion into which the musical work of Zani has fallen. It was previously so respected and is now practically unknown. A critic of the time wrote of him three years after his death:

" his fugue and imitation writing is full of vagueness and depth, where the science of such a learned composer stands out [...] his largo cantabile, truly worthy of being put forward as an example to young scholars, in which the bass notes leave no confusion as to the harmony he had imagined..."
(L. Pezzani 1760)

 

 

Andrea Teodoro Zani was born on 11 November 1696 to Francesco and Lucia Ferrari in Casalmaggiore, a flourishing small town on the river Po, in the province of Cremona. Situated between Cremona and Parma and not far from the large cultural centres of the late renaissance, such as Mantua, Sabbioneta and Viadena, the small Casalmaggiore was in those times a breeding ground of musical talent. The "little Venice on the Po" was thus named for its stimulating music life. Besides Andrea Zani and his pupils, it was also the birthplace of the violinist-composer Carlo Zuccari, known as "Zuccherino" (1704 - 1792)
Brought up in a family where music was like a member of the family, the father being an amateur violinist, the young Andrea was directed towards musical studies by a certain Giacomo Civeri, a local musician who instructed him in counterpoint and violin management. Following that he went to Guastalla to further his training with the court violinist Carlo Ricci, a famous virtuoso of the time. Zani appears in the records of payments made by the Brotherhood of S.S Sacramento in Casalmaggiore for the last time in December 1715. His father Francesco however continued to receive payments for his violin playing services until 1724.


From 1700 the Venetian Antonio Caldara (1670-71-1736) was active in Mantua as choirmaster in the service of Archduke Ferdinand Charles. According to Romani, a local historian of the XVIII century, it was Caldara himself who, passing through Casalmaggiore, met the promising young Zani and, on hearing him play, invited him to join him in Vienna. He in turn had been invited to court there by the Emperor Charles VI. It is not known whether the young Zani arrived in Vienna with Caldara or after him, but it is certain that in 1727 and 1729 his Sonate da camera, Opus 1 and Sei sinfonie da Camera ed altrettanti Concerti da Chiesa a Quattro Strumenti, Opus 2 were published in Casalmaggiore . We do not know whether Zani returned to his country to oversee the publication of his first two collections or if he waited until their publication before joining Caldara, who in the meantime had become vice-Kappelmeister while the famous Johann Joseph Fux, the writer of Gradus ad Parnassum, remained the Kappelmeister. Musical activity and possible professional changes during this Viennese period in the life of Zani are yet to be investigated and studied; what is certain is that in the Austrian capital he distinguished himself as a virtuoso and private teacher, without however managing to hold important official posts. Vienna was a very important centre for music; we know that at the royal palace the Emperor Charles VI enjoyed composing some musical pieces of quite high quality and he was a supporter of concerts and plays. Non other than Pietro Trapassi, the famous Metastasio, the great figure of culture and melodrama was active at court. The fame of Zani as violinist and composer while in Austria must have been great. This would explain the publication in Vienna itself in 1735 of his Concerti a quattro con i suoi ripieni Opus 4 and his Sonate 12 per Violino e Basso intitolate "Pensieri armonici" Opus 5.

 Probably around 1736, when his musician-protector Caldara died, Zani left Vienna for good and moved back to Casalmaggiore where it appears he settled, except for brief moves from time to time whenever his talent as violinist and musical arranger was requested. Zani may well during these years have gone to the great important cultural centre of Paris; the publication of some of his work and the presence of many of his manuscripts in the libraries of the capital are perhaps an indication of time spent on French soil.
We know that he was in Guastalla in 1738 and in Ferrara, Bologna, Parma, Mantua and Cremona between 1740 and 1757. In his birthplace from 12 to 14 April 1739 he had the job of organising the preparations for the sumptuous musical celebrations in the church of S. Stefano at the request of the Padri Serviti della Fontana on the occasion of the anniversary of the beatification of some of their number. During those years he also devoted himself to teaching and among his pupils had Valentino Meyer from Mantua and Domenico Ferrari from Piacenza who would become famous and celebrated violinists as well as fellow citizens, Don Giovanni Amadini and Don Alessandro Bosio who were choirmasters in the local church of S. Stefano.
Later he married Maria Costanza Margherita Porcelli, a full twenty-seven years younger than him but with whom he had no f ewer than seven children, among whom Angelo Maria, born in 1752, who became skilled at the hunting horn.
There was great respect towards Zani and his fame meant that in those years he was invited to Cremona as a member of the commission that chose Don G.A. Arrighi (1704-1780) of Viadena as the new Choirmaster in the Cathedral. He died in Casalmaggiore on 28 September 1757, as Romani states, after the carriage in which he was travelling on the road to Mantua, where he was headed on "family business", overturned.


A large amount of his work has reached us, in both published and manuscript form: Sonate da camera, Opus 1(probably Casalmaggiore 1727), later reprinted in Paris as Sonates a Violino solo e Basso da Camera, Opus 3, Sei sinfonie da Camera ed altrettanti Concerti da Chiesa , Opus 2 ( Casalmaggiore 1729), Concerti Dodici a quattro con i suoi ripieni Opus 4 ( Vienna 1735), Sonate 12 a Violino e Basso intitolate "Pensieri armonici" Opus 5 ( Vienna 1735) and Sonate a Violino e Basso Opus 6 (Paris c.1740). There are manuscripts of various pieces of work scattered a little around Europe amongst which: three Concertos and one Sonata for flute, some violin Concertos six trios for two Violins and Bass and some Symphonies. Zani's manuscripts for Concertos and Symphonies have been found hidden away in various European libraries, constituting part of collections of other more famous composers such as Alberti, Sammartini, Stamiz proving the very high quality of Zani's work.


 

 

 

 

 

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