Esecutori
Artists
Andrea Rognoni
violino
Marco Frezzato violoncello
Leonardo
Morini clavicembalo
Diego Cantalupi
tiorba
membri de:
ensemble
L’AURA SOAVE
Cremona
Andrea Rognoni
è nato a Cremona nel 1973, ha iniziato lo studio del violino all'età di otto anni, diplomandosi a pieni voti nel 1996 presso il conservatorio di Musica "G.Nicolini" di Piacenza, sotto la guida di
Fabio Biondi.
Si è perfezionato in seguito con Giuliano
Carmignola, Antony Flint, Pavel Vernikov e, per la musica da camera, con Alexander Lonquich.
Al Concorso Internazionale di violino "Locatelli" tenutosi ad Amsterdam al celebre
Koncertgebouw è risultato tra i cinque semifinalisti.
Collabora costantemente con l'Orchestra da camera di Mantova, l'Orchestra della Svizzera
Italiana, l'Accademia Bizantina, i Barocchisti, Icarus
Ensemble. Oltre al repertorio classico, romantico e contemporaneo, dedica un particolare interesse e studio alla musica antica suonata con strumenti originali ed alla riscoperta del repertorio inedito.
Insieme alla violinista Fiorenza de Donatis, al violista Stefano Marcocchi ed al violoncellista Marco Frezzato ha fondato
Alea Ensemble, ensemble che affronta il repertorio sette-ottocentesco con strumenti originali. Il nucleo base è costituito da un quartetto d'archi al quale talvolta si aggiungono altri elementi a seconda delle esigenze di repertorio.
Dal 2001 è membro dell' Ensemble "Europa Galante" con il quale suona nei più importanti festivals
internazionali e dove ricopre il ruolo di secondo violino principale.
Suona un violino di scuola italiana del XVII secolo.
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Carlo Zuccari
Sonate a Violino Solo e Basso
Op. 1
di Marcello
Villa
Le " Sonate a Violino, e
Basso, ò Cembalo, Opera Prima ", si presentano a noi in una
bellissima stampa a cura di un editore milanese non indicato e
risalgono al 1747 circa. Subito colpisce la meravigliosa
incisione su rame del frontespizio di gusto tardo-barocco con la
consueta dedica, al Conte Giuseppe Antonio Arconati Visconti.
Queste
Sonate ebbero allora un notevole successo ma la loro difficoltà
tecnica ed esecutiva, ne limitarono non poco la diffusione. Tutte
in tre movimenti, in alcune di esse il tempo lento non è quello
iniziale come nella sonata barocca ma viene inserito tra i due
allegri come nella sonata classica. Nonostante la loro struttura
barocca si può chiaramente notare in queste sonate le avvisaglie
dello stile galante, sia nel trattamento del Basso armonicamente
ricco di pedali, ritardi, anticipazioni, sia nella scrittura
violinistica irta di diminuzioni e abbellimenti, voluti
espressamente dall'autore e indicati nella partitura fin nei
minimi dettagli, con soluzioni tecniche ardue e complicate.
"
...lo Zuccari compiacevasi dimostrare quanto di perizia avesse
nel dominare il suo strumento obbligandolo a rendergli i toni
più scabrosi cromatici, affrontava tutte le difficoltà per
trionfarne con applauso".
Jacopo Antonio Arrighi
(1704-1780), maestro di Cappella del Duomo di Cremona.
Carlo Zuccari nacque a Casalmaggiore, fiorente cittadina in
provincia di Cremona, il 10 novembre del 1704 da Domenico e
Maddalena Gazzi. Cominciò da giovanissimo lo studio del violino
da un dilettante di Casalmaggiore, il sacerdote Gaetano Guadagni
che scoprì in lui un eccellente talento. Andò quindi a Parma
per studiare con Veronesi, a Guastalla con Rizzi e anche a
Bologna, ma solo a Cremona trovò un vero grande punto di
riferimento artistico: il violinista-compositore Gasparo Visconti
(1683 - 1731). Questi, nobile e ricco, tanto si affezionò a lui
da ospitarlo nel suo palazzo prendendosi cura di lui come un
figlio. Nello stesso periodo si perfezionò nella composizione e
nel contrappunto con Giuseppe Gonelli (1685 - 1745) maestro di
Cappella nel Duomo di Cremona. Nel 1723, ormai sicuro delle sue
capacità si recò a Vienna con il fratello e con un certo
Pertusati, nobile generale al servizio presso l'Austria; qui si
fece apprezzare per le sue doti di virtuoso alla corte degli
Asburgo per poi trasferirsi ad Olmuz, una città della Moravia
dove ebbe l'incarico per quattro anni di Kappelmeister.
Inseguendo il successo, pare si recò anche in altre città
tedesche, poi ritornò a Cremona presso i Visconti. Fu grazie a
questi ultimi che conobbe la nobile milanese Francesca Radaelli,
dilettante di canto, con la quale si unì in matrimonio nel 1733
e si trasferì in casa del suocero a Milano. Ma ritornò ben
presto a viaggiare e, per consolidare la sua fama di virtuoso, si
recò a Parigi, dove rimase per un anno e poi a Londra. Richiesto
in tutta Europa, dove veniva soprannominato
"Zuccherino", fu in procinto di recarsi anche a Madrid
ma i suoi famigliari si opposero energicamente e quindi nel 1736
tornò a Milano, dove fissò stabile dimora. Il capoluogo
lombardo lo vide per un quarantennio protagonista di
un'attivissima vita musicale; fu qui che pubblicò, nel 1747, le
sue " Sonate a Violino, e Basso, ò Cembalo, Opera Prima
", che sono la sua opera più importante e significativa. Fu
anche direttore dell'Accademia Filarmonica Milanese, dal 1748 fu
membro dell'Orchestra Ducale e nel 1750 fu Primo Violino della
famosa orchestra di G.B. Sammartini. A Milano, ebbe importanti
contatti con uomini di cultura del tempo. Ebbe fra i suoi allievi
di violino Pietro Verri, illuminista noto letterato, filosofo ed
economista membro dell'Accademia dei Pugni e attivista della
rivista"Il Caffè", Teresa Agnesi Pinottini e il Conte
Giorgio Giulini, noto storiografo nonché valente musicista.
Nel 1760 lo troviamo a Londra, quale membro dell'Orchestra
dell'Opera Italiana. Qui pubblicò nel 1762 un metodo per violino
e nel 1764 le Sonate per due Violini e Basso , ma nel 1765 tornò
di nuovo a Milano. Nello stesso anno partecipò in veste di primo
violino dell'orchestra di Sammartini, ai concerti che si tennero
a Cremona e a Pavia in occasione dei festeggiamenti per il
passaggio dell'Arciduca Leopoldo d'Austria; qui conobbe Luigi
Boccherini, anch'egli presente nell'orchestra come primo
violoncello.
Nel 1778 si ritirò dalla vita musicale dal capoluogo lombardo e
ritornò alla nativa tranquilla Casalmaggiore, con la moglie e i
suoi cinque figli; ma il suo infaticabile temperamento, lo portò
a dedicarsi ancora all'insegnamento e agli amati studi
scientifici sull'armonia e l'acustica.
Morì a Casalmaggiore il 3 maggio 1792.
Le composizioni pervenuteci di Carlo Zuccari non sono molto
numerose; oltre alle già citate Sonate a Violino, e Basso ò
Cembalo, Opera Prima e le Sonate per due Violini e Basso,
esistono manoscritti quattro Concerti per Violino Concertato e
strumenti e un Solo per Violino e Basso. una sonata per flauto
solo e basso e alcune sonate per violoncello. Una di queste è
stata per lungo tempo erroneamente attribuita nientemeno che a
J.S. Bach(BWV Anh. 184). Tutta da scoprire e approfondire è
invece la sua produzione di musica vocale e sacra. Zuccari non fu
solamente un violinista - compositore ma anche una singolare
figura di musicista - scienziato.
Interessantissime sono le testimonianze dei suoi allievi. Già
negli anni di Milano, in linea con la cultura illuministica e
altri suoi contemporanei come Tartini, D'Alabert, Rosseau, il
nostro Zuccari, se pur su un piano inferiore, fu attento studioso
dei princìpi fisici e matematici della scienza acustica ed
armonica. Per lui, le leggi della natura regolano in modo
sapiente ed armonico la musica: lo studio di essa porta alla
perfezione. Sicuramente mise per iscritto i risultati dei suoi
studi che, alla sua morte, probabilmente andarono in eredità ai
suoi allievi e poi vennero successivamente dispersi. Scrive il
suo allievo Pietro Verri l'11 marzo 1794 ad un amico comune
"...Egli possedeva la musica per principj (sic), e per uno
studio faticoso ed ostinato s'innalzò non solamente ad essere un
segnalato suonatore di violino, ma un dotto compositore e giudice
illuminato del contrappunto..." e poi continua "...
nella meccanica forma del violino egli non aveva trascurato
d'istruirsi, e più volte ragionammo e sulla qualità del legno e
sulle dimensioni e sulla curva più confacente, e su tutto il
meccanismo capace di propagare la più sonora e gradita voce.
Gl'istrumenti dell'Amati e dello Steiner erano quei, ch'egli
stimava sopra di ogni altro...".
La sua allieva Agnesi -Pinottini scrive il 13 gennaio 1794:
"... lo Zuccari, oltre essere stato un eccellente professore
di violino, aveva di più un fondo di musica per poter dare
ragione di tutto ciò, che scriveva a fronte dei più gran
maestri...".
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Carlo Zuccari
Sonate a Violino Solo e Basso
Op. 1
by
Marcello Villa
The "Sonate a
Violino, e Basso ò Cembalo, Opera Prima", are presented to
us in a beautiful edition printed by an unknown Milanese
publishing house and they date back to around 1747. We are
instantly struck by the beautiful copper engraving, in late
baroque style, on the frontispiece, with the usual dedication to
Count Giuseppe Antonio Arconati Visconti.
These compositions had at the time a certain degree of success
but difficulty with both technique and performance limited their
circulation somewhat. All in three movements, in some of these
the slow time is not at the beginning as in the baroque sonata
but is inserted between the two allegros as in the classical
sonata.. Despite their baroque structure, the first signs of the
gallant style can be noted, both in the treatment of the Bass,
which is rich in harmony with pedals, delays and anticipations,
and in the writing for the violin, which is bristling with
diminishments and embellishments. These were at the express
wishes of the composer and indicated on the score down to the
smallest detail, with difficult and complicated technical
solutions.
" Zuccari took
pleasure in showing the great skill he possessed in mastering his
instrument, making it yield the most uneven chromatic tones, he
would face all the difficulties in order to triumph with applause."
Jacopo Antonio Arrighi (1704-1780), Cremona
cathedral choir-master .
Carlo Zuccari was born in Casalmaggiore, a prosperous small town
in the province of Cremona on 10 November 1704 to Domenico and
Maddalena Gazzi. He began studying the violin at a very early
age, with an amateur from Casalmaggiore, the priest Gaetano
Guadagni who discovered in him an excellent talent. He therefore
went to study in Parma with Veronesi, in Guastalla with Rizzi and
also in Bologna, but it was only in Cremona that he found a truly
great artistic point of reference : the violinist/composer
Gasparo Visconti (1683-1731). The latter, a noble and rich man,
took such a liking to Zuccari that he allowed him to stay in his
house and treated him like a son. During the same period he
specialised in composition and counterpoint with Giuseppe Gonelli
(1685- 1745), choir-master at the cathedral in Cremona.
In 1723, by now sure of his ability, he moved to Vienna with his
brother and a certain Pertusati, a general nobleman in the
service of Austria; here he was admired for his talent as a
virtuoso at the court of the Hapsburgs and then he went on to
Olmuz, a town in Moravia, where for four years he held the
position of Kappelmeister. Following this success it would appear
he lived in various other towns in Germany before returning to
Cremona and the Viscontis. It was thanks to the latter that he
met the Milanese noblewoman Francesca Radaelli, an amateur
singer, whom he married in 1733. He then moved to the house of
his mother-in-law in Milan. However he soon returned to his
travels and, in order to consolidate his fame as a virtuoso, he
moved to Paris, where he remained for a year before going to
London. On demand all over Europe, where he was given the
nickname "Zuccherino", he was about to move to Madrid
but his family were violently opposed to this and therefore in
1736 he returned to Milan, where he took up permanent residence.
For forty years he had a very active life in music in the
regional capital; it was here that he published in 1747, his
"Sonate a Violino, e Basso ò Cembalo, Opera Prima",
his most important and significant work.
He was also director of
the Accademia Filarmonica Milanese, from 1748 he was a member of
the Orchestra Ducale and in 1750 he was first violinist with the
famous orchestra of G.B.Sammartini. In Milan he made important
contacts with cultural men of the day. Among his violin pupils
was Pietro Verri, a well-known enlightened literary figure,
philosopher and economist member of the Accademia dei Pugni
(boxing academy) and activist for the magazine "Il
Caffe", Teresa Agnesi Pinottini and Count Giorgio Giulini, a
well-known historiographer and worthy musician.
In 1760 we find him in London, as a member of the Opera Italiana
Orchestra. Here he published in 1762 a method for violin and in
1764 the Sonate per due Violini e Basso, but in 1765 he returned
once more to Milan. In that same year in appeared in the guise of
first violinist with the orchestra of Sammartini, in the concerts
which were held in Cremona and Pavia on the occasion of the
celebrations honouring Archduke Leopold of Austria; here he met
Luigi Boccherini , who was also in the orchestra as first
cellist.
In 1778 he retired from the musical life of Milan and returned to
his native peaceful Casalmaggiore, with his wife and five
children; but his indefatigable character meant that he spent his
time teaching again and also with his beloved scientific studies
into harmony and acoustics.
He died in Casalmaggiore on 3 May 1792.
The compositions by Carlo Zuccari that have reached us are not
very numerous; besides the previously mentioned Sonate a Violino,
e Basso ò Cembalo, Opera Prima and the Sonate per due Violini e
Basso, there exist manuscripts for four Concerti per Violino
Concertato e strumenti and a Solo per Violino e Basso, a sonata
per flauto solo e basso and some sonate per violoncello. One of
these was for a long time attributed in error to none other than
J.S.Bach (BWV Anh. 184). On the other hand his vocal and sacred
music has all still to be discovered and examined in depth.
However Zuccari was not only a violinist-composer but also a
singular figure as a musician-scientist.
The testimonies of his pupils are extremely interesting. Already
during his years in Milan, in line with the culture of
enlightenment and other contemporaries such as Tartini,
D'Alabert, Rosseau, our Zuccari, albeit on a lower level, was a
keen pupil of the physical and mathematical principals of
acoustic and harmonic science. For him, the laws of nature govern
music in a wise and harmonious way; the study of this leads to
perfection. Surely he wrote down the results of his studies,
which on his death, were probably passed down to his pupils and
were later lost. His pupil Pietro Verri on 11 March 1794 writes
to a mutual friend " He possessed the music on principle.
And through tiring and persistent study he rose to be not only a
noted violin player but also a proficient composer and
enlightened judge of counterpoint..." he then continues
"...he had not neglected to instruct himself in the
mechanical form of the violin and many times we reasoned both on
the quality of the wood and on the dimensions and the most
appropriate curve, and on all the mechanism capable of spreading
the most sonorous and pleasing sound. The Amati and Steiner
instruments were those which he appreciated more than any other..."
His pupil Agnesi-Pinottini writes on 13 January 1794
"...Zuccari, besides having been an excellent violin
teacher, had also a musical grounding so that he could give a
reason for everything that he wrote about the greatest maestros..."
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