Jacopo Antonio Arighi

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


Fingerboard  music

 series

 

 

 

 

 

 


Giuseppe Gonelli
 

Jacopo Antonio Arighi 

 Sonate per organo

 

   MVC/005-016 DDD 

Prima registrazione mondiale -First recording
organo storico- authentic organ Serassi  1792- Vaiano cremasco (Cr)

 

 

contenuto musicale - contents:


1-16- Jacopo Antonio Arighi, Sonate I- XVI

plus

BONUS TRACKS
 17- Giuseppe Gonelli, Sonata I
18- Giuseppe Gonelli, Sonata VI
19- Giuseppe Gonelli, Sonata XI
 20- Giuseppe Gonelli, Sonata XII

+ breve film-documentario Cd-ROM / short documentary film CD-ROM
 

 

Davide Pozzi - organo

 

 

 

Testi libretto  -  Booklet texts
Italiano   English

 


Esecutore

Artist

Davide Pozzi

Organo- Organ

Davide Pozzi, nato nel 1975, si è diplomato con il massimo dei voti in organo e composizione organistica (Eva Frick Galliera)e in clavicembalo – fortepiano – clavicordo  (M.Porrà) al Conservatorio "G.Verdi" di Milano. Ha poi proseguito i suoi studi alla Civica Scuola di Musica di Milano diplomandosi, sempre con il massimo dei voti,nella classe di organo barocco di Lorenzo Ghielmi. Qui ha anche intensificato con Laura Alvini lo studio del clavicembalo. Infine si è perfezionato alla "Schola Cantorum" di Basilea in organo con J.C.Zehnder e in cembalo con A. Marcon.  È stato premiato in concorsi organistici nazionali e nel 2000,come cembalista del gruppo "Estro Cromatico", ha vinto il secondo premio al concorso internazionale "Bonporti" di Rovereto e il premio "Barenreiter" al Telemann di Magdeburgo, entrambi presieduti da Gustav Leonhardt.

Come solista ha suonato all'organo e al cembalo  per associazioni, festivals ed enti culturali di primissimo piano ( Musica e Poesia a S.Maurizio, Teatro Regio di Parma, Auditorium di Milano Antichi organi in Concerto,”Musica Rara – Milano” ecc.); inoltre collabora stabilmente con “L’Aura Soave-Cremona”, “Fantazyas”, I Madrigalisti Ambrosiani,  il gruppo vocale “Musica Laudantes”, l'Orchestra Sinfonica di Milano "G. Verdi", “Musica Rara”, “Stradella Consort”, “Cordia Brunico” ed altri, suonando  per importanti stagioni e festival internazionali in Italia e all’estero, con artisti e direttori di fama mondiale ( R.Chailly, C. Hogwood, H. Rilling,  E.Kirkby, A Bernardini,  ecc. ). Ha suonato concerti di Bach, Galuppi e Handel per cembalo – organo e orchestra.  Ha  inciso per Amadeus, Stradivarius, Bongiovanni, La Bottega Discantica, Rai Radio 3, Tactus, Bayerische Rundkuft classic e ORF.

È  organista titolare dell'antica Basilica  di S. Vittore al Corpo di Milano.

 

Davide Pozzi, born in 1975 he graduated with the honors in organ and organ composition (Eva Frick Galliera) and in harpsichord – fortepiano – clavichord (M.Porrà) at the “G.Verdi” Conservatory in Milan.  He then continued his studies at the Civica Scuola di Musica in Milan receiving his diploma, again with honors, in Lorenzo Ghielmi’s baroque organ class.  While there he also enhanced his harpsichord studies with Laura Alvini.  Finally, he attended the “Schola Cantorum” of Basel for post-graduate studies in organ with J.C. Zehnder and in harpsichord with A. Marcon.  He was a prize recipient in organ competitions and in the year 2000 as ensemble harpsichordist of the group “Estro Cromatico” he won second prize at the international competition “Bonporti” in Rovereto and the “Barenreiter” prize at Telemann of Magdeburg, both presided over by Gustav Leonhardt.

As soloist he has played organ and harpsichord for associations, festivals and cultural institutions of the highest level ( Musica e Poesia a S. Maurizio, Teatro Regio di Parma, Auditorium di Milano Antichi organi in Concerto, “Musica Rara – Milano” etc.).  In addition, he regularly collaborates with “L’Aura Soave-Cremona”, “Fantazyas”, I Madrigalisti Ambrosiani, the vocal group “Musica Laudantes”, l’Orchestra Sinfonica di Milano “G. Verdi”, “Musica Rara”, “Strabella Consort”, “Cordia Brunico” and others, playing for important concert seasons and international festivals in Italy and abroad with artists and directors of worldwide acclaim (R.Chailly, C. Hogwood, H. Rilling,  E.Kirkby, A Bernardini, etc.)  He has played concertos by Bach, Galuppi and Handel for harpsichord – organ and orchestra.  He has recorded for Amadeus, Stradivarius, Bongiovanni, La Bottega Discantica, Rai Radio 3, Tactus, Bayerische Rundkuft classic and ORF.

He is holds the organ post at the ancient Basilica di S. Vittore al Corpo in Milan. 

 

 

 

 

 

ORGANO ‘SERASSI’ (1792) della CHIESA DEI S. CORNELIO e CIPRIANO
- VAIANO CREMASCO -

Due tastiere di 50 tasti (Do1 - Fa5 con prima ottava corta). Il Grand’Organo è posto sulla tastiera
superiore, l’Organo Eco su quella inferiore.
La pedaliera è a leggio, con 18 pedali (DO1 - SOL 2 con prima ottava scavezza), costantemente
unita al Grand’Organo.
I registri sono azionati da manette ad incastro (Grand’Organo) e pomelli a tiro (Organo Eco).


Jacopo Antonio Arighi

di Marcello Villa

Nato a Viadana il 1 Aprile del 1704, Jacopo Antonio Arighi studiò con Giuseppe Gonelli, organista e maestro di cappella della Cattedrale di Cremona,con Benzoni e con il celebre padre Giovanni Battista Martini a Bologna. Fu nominato organista della Cappella delle Laudi nella Cattedrale di Cremona il 22 Aprile del 1745,carica che mantenne almeno fino al 1782. Celebre fu la diatriba che si scatenò fra lui e Pietro Chiarini, detto ‘Brescianino’, musicista attivo come compositore teatrale a Cremona, proprio in seguito alla sua nomina di organistain Cattedrale.


Jacopo Antonio Arighi

È ben documentata, ma difficilissima da chiarire con esattezza e in ogni suo aspetto, la presenza di Arighi come organista e maestro di Cappella nelle due istituzioni musicali della Cattedrale di Cremona; la Cappella della Cattedrale e la Cappella delle Laudi. Esse amministravano e regolavano differenti formazioni musicali ma, molto spesso, condividevano organisti, maestri, cantori, ‘suonatori’, la cui presenza è documentata su intricatissimi registri di difficile interpretazione. Nel 1746 fu iscritto alla prestigiosa Accademia Filarmonica di Bologna per la cui ammissione compose un Magnificat a 4 voci con archi. Quietatasi la rivalità con Chiarini, fu invitato in qualità di cembalista dell’orchestra del locale Teatro Nazari dove fu impegnato in varie stagioni teatrali.

Il 20 gennaio 1770 passò per Cremona, diretto a Milano, il giovanissimo Wolfang Amadeus Mozart accompagnato dal padre Leopold. Essi assistettero alla rappresentazione de La clemenza di Tito su musica di Michel’Angelo Valentini, allestita per la tradizionale stagione teatrale, dove proprio Arighi sedeva al cembalo. Il tredicenne Mozart annotò il suo nome in una lettera spedita alla sorella Nannerl a Salisburgo dove, tra l’altro, espresse interessanti giudizi su cantanti e musicisti incontrati a Cremona. Arighi successe provvisoriamente a Pietro Chiarini il 31 Marzo 1777 per 5 anni nella carica di maestro di Cappella in Duomo. Attestata «[…] la sua decrepita età di quasi novant’anni e la pressoché totale cecità[…]» fu sostituito in qualità di organista nel 1795dal suo allievo Pietro Mezzadri il quale già lo aiutava da almeno due anni.

Morì a Cremona il 6 Settembre 1797.

La produzione strumentale per organo di Arighi qui presentata proviene principalmente dal manoscritto «Libro di suonate d’organo, di diversi autori. Ad uso di Giacomo Poffa da Cremona, l’anno 1743» conservato a Bruxelles presso la Bibliotheca Koninklijk - Conservatoire Royal. Esso fu stilato da un certo Giacomo Poffa, organista cremonese, e contiene una raccolta di oltre 130 brani organistici di autori dell’epoca, tutti di area centro-padana. Altri brani sono stati rinvenuti nel 1972 in una soffitta del complesso monastico di S. Sigismondo in Cremona per merito del sacerdote Don Cristino Cazzulani; egli trovò, arrotolate sui bracci di alcuni appendiabiti, pagine varie di sonate e versetti dell’Arighi, probabilmente autografi, all’interno di materiale proveniente dalla chiesa sub-urbana di S. Maria al Campo, dove l’Arighi svolgeva il suo servizio al seguito dei canonici del Duomo, proprietari della cascina-residenza estiva al cui interno si trova ancora oggi la chiesa. La sua presenza è testimoniata anche da una sua firma tuttora presente incisa sul legno della portella dell’antico organo Antegnati, con indicazione dell'anno 1761. La sua opera completa per organo è stata recentemente pubblicata dall’editore Armelin di Padova a cura di Fausto Caporali. Altre composizioni di Arighi, esclusivamente a carattere sacro, sono sparse per varie biblioteche. Da varie fonti si può dedurre che la sua produzione musicale fu vastissima, ma purtroppo molta di essa è andata perduta.


BONUS TRACKS
 17- Giuseppe Gonelli, Sonata I
18- Giuseppe Gonelli, Sonata VI
19- Giuseppe Gonelli, Sonata XI
 20- Giuseppe Gonelli, Sonata XII

Nato a Cremona nel 1685, Giuseppe Gonelli intraprese la carriera ecclesiastica e divenne sacerdote. La sua formazione musicale si deve al romano Bernardo Caffi e il suo apprendistato avvenne fra Loreto e Milano. Dal 19 Dicembre 1708 fu organista della Cappella delle Laudi a Cremona; fu successivamente nominato organista della Cappella della Cattedrale e
forse fu anche maestro di cappella. Tracce della sua attività, assai celebrata dai contemporanei, si registrano a Lodi, Piacenza e Praga. Compose messe, salmi, antifone, mottetti, cantate spirituali e oratori. Morì il 17
febbraio 1745. I brani qui presentatati, tratti anch’essi dal "Libro di suonate d’organo" di  Poffa, mostrano chiaramente la matrice vivaldiana allora in voga nella musica strumentale, con riferimenti evidenti alla scrittura violinistica, alla spianata cantabilità e alla trasparenza dell’ordito.

 

 

 

Cremona 1745-46: un posto vacante, un concorso, una “querelle”….

di Marcello Villa

 

Morto il Gonelli, la Fabbriceria del Duomo dovette aprire il concorso per l’assunzione di un nuovo organista. I principali contendenti erano appunto Pietro Chiarini, detto “Brescianino”, sostenuto dai Prefetti della Fabbriceria e il nostro Arighi, sostenuto dal Vescovo Litta. Vinse Arighi ma Chiarini usò tutte le sue armi per sfiduciare il rivale, diffondendo calunnie e pubbliche accuse di non saper comporre, di avere totale inesperienza nel campo della musica sacra, di non conoscere il contrappunto. Nella diatriba che ne scaturì furono coinvolti oltre la Fabbriceria e il Vescovo Litta, anche il Capitolo della Cattedrale e il Consiglio generale della città. Si decise di chiedere un giudizio super partes a Giovanni Battista Martini il quale, assieme al parere da lui stesso chiesto ad altri importanti e stimati maestri quali Giacomo Ant.° Perti, D. Giuseppe Maria Carretti, Angelo Caroli, Giuseppe Matteo Alberti Principe dell'Accademia de' Filarmonici, si espressero a favore di Arighi. Fu pubblicato anche il fascicolo intitolato « Attestati in difesa del sig d. Iacopo Arighi Maestro di Cappella della Cattedrale di Cremona, non che le Ragioni esposte dal P.Gio Battista Martini in confermazione dei predetti attestati», affinché il giudizio di Padre Martini fosse a tutti noto: «Da quanto finora ho detto, resta chiaro, che il Sig. Don Arrighi merita d'esser annoverato tra i Profesessori di Musica più celebri de' nostri tempi, e giustamente gode il posto di Mastro di Cappella del Duomo di Cremona, non solamente perchè egli è Ecclesiastico, e Sacerdote; e a tenor de' Decreti che promulgò il grande Arcivescovo di Milano, e zelantissimo della disciplina Ecclesiastica S. Carlo Borromeo: Cantores, ubi fieri potest, Clerici sint. Concil. Mediol. I. P. 2, de Musica et Cantoribus, ma ancora perchè ha in se tutte quelle parti, che sono necessarie ad un Mastro di Cappella Ecclesiastico, e che lo qualificano per un uomo eccellente nell'arte del contrappunto; e in fede di quanto ho esposto con tutta sincerità e verità, ho scritta la presente di mia mano In Bologna questo dì 6 Settembre 1746. Io Fr. Gio. Battista Martini maestro di Cappella di San Francesco in Bologna ».

Chiarini dovette sottostare a così autorevole giudizio evitando di inasprire la questione, dedicandosi al teatro, per in quale dimostrava di avere un grande talento di compositore.

In seguito il Vescovo Litta inviò a Padre Martini una lettera ringraziandolo per il «[…] replicato incomodo che s’è piaciuto darsi nel trasmettermi un Attestato […] a favore del sacerdote Arighi, mio Maestro di capella […]» affinché «[…] a confusione de di Lui Emoli […] non oseranno né cavillare, né di produrre in iscritto i loro sentimenti, che non potranno se non manifestare maggiormente le loro ignoranza […]».

Il 27 ottobre 1746 Arighi fu accettato come membro dell’ Accademia Filarmonica di Bologna.

Tutta la documentazione relativa a questa querelle è conservata presso il Museo Bibliografico Musicale di Bologna e rappresenta un curioso ed interessante capitolo della storia musicale, fatto di intrighi e appassionate lotte tra fazioni opposte legate ad una o un’altra scuola ma che dimostra quanto allora fosse importante il ruolo della musica nella liturgia e nella vita della Chiesa.  E’ anche la storia singolare di un musicista locale, che assunse, grazie ad un posto vacante, un concorso e una querelle, grande notorietà e prestigio.

 

Note interpretative

di Davide Pozzi

Dopo lo sviluppo delle tecniche di costruzione degli strumenti ad arco avutosi in età barocca e con esso, quindi, la larga diffusione della sonata solistica a due o a tre, nella prima metà del XVIII secolo sono gli strumenti a tastiera ad acquistare la massima importanza, affrancandosi dal sostenere il semplice ruolo di accompagnamento. Se le sonate di Alessandro Scarlatti possono definirsi una naturale evoluzione dello stile toccatistico, quelle del figlio Domenico si pongono come novità assoluta nel panorama musicale tastieristico, non solo italiano: una struttura bipartita spesso monotematica o imitativa tra le due voci affidate alle due mani.

Le sonate per organo di Giacomo Arighi si inseriscono in questo panorama senza stravolgerlo, ma rappresentando un fulgido esempio degli stilemi dell’area Cremonese e Lombarda (si pensi alle sonate di Giovan Battista Sammartini).

Abbandonato oramai qualsiasi passaggio contrappuntistico, sono le melodie accompagnate da semplici linee di basso, a volte numerato, a caratterizzare la maggior parte dei brani, lasciando spazio ad alcune soluzioni più virtuosistiche con accordi spezzati ed un uso più ampio della tastiera. Solo in una sonata, definita Ripieno, è chiara una derivazione dalle antiche intonazioni e una destinazione probabilmente liturgica di apertura o conclusione.

Viste le caratteristiche delle sonate, è stato scelto per la registrazione un organo a due manuali. Questo al fine di ottenere sempre, non solamente utilizzando la spezzatura della tastiera, la massima chiarezza nella divisione tra melodia e accompagnamento e la varietà di colori o di effetti di eco nelle sonate che, pur mantenendosi monotematiche, presentano sviluppi più arditi.
 


   


Jacopo Antonio Arighi

by Marcello Villa

Born in Viadana on 1 April 1704, Jacopo Antonio Arighi studied with Giuseppe Gonelli, organist and Chapel Master of the Cremona Cathedral, with Benzoni and with the celebrated Padre Giovanni Battista Martini in Bologna.  He was elected organist of the Lauds Chapel of the Cremona Cathedral on 22 April of 1745, a post he held until at least 1782.  Immediately following his appointment as organist in the Cathedral, a famous diatribe broke out between him and Pietro Chiarini, named “Brescianino”, a musician active as a theatrical composer in Cremona.

It is well documented but difficult to explain in every aspect and with exactness Arighi’s presence as organist and Chapel Master in the two musical institutions of the Cremona Cathedral, the “Cappella” and the “Cappella delle Laudi” (Lauds Chapel).  They administered and regulated different musical formations but often shared organists, maestri, singers, “players” whose presence is documented in intricate registries which are difficult to interpret.

In 1746 he enrolled at the pretigious Accademia Filarmonica of Bologna and for admission there composed a 4-voice Magnificat with strings.  As the rivalry with Chiarini quieted down, he was invited to be harpsichordist of the local Teatro Nazri where he played for several theater seasons.  On 20 January 1770, the young Wolfgang Amadeus Mozart was passing through Cremona on his way to Milan accompanied by his father Leopold.  They were present at a staging of “La clemenza di Tito” with music by Michel’Angelo Valentini, staged for the traditional theater season with Arighi seated at the harpsichord.  The 13-year-old Mozart made mention of his name in a letter sent to his sister, Nannerl, in Salzburg where, among other things, he made interesting remarks about singers and musicians he met in Cremona.

Arighi temporarily succeeded Pietro Chiarini on 31 March 1777 for five years as Chapel Master of the Cremona Cathedral.  Affirmed << […] his decrepit age of nearly 90 years and his all but total blindness  […]>>, he was substituted in capacity as organist by a pupil of his in 1795.  He died in Cremona on 6 September 1797.

Arighi’s instrumental output for organ presented here comes mainly from the manuscript <<« Libro di suonate d’organo, di diversi autori. Ad uso di Giacomo Poffa da Cremona, l’anno 1743» conserved in Brussels at the Biblioteca Koninklijk – Conservatoire Royal.  It was written out by a certain Giacomo Poffa, Cremonese organist, and contains a collection of organ pieces by authors of that period from the central Padana (central-eastern Lombardy) area.

 

Other pieces were discovered in 1972 in an attic of the S. Sigismondo monastery complex in Cremona thanks to the priest Don Cristino Cazzulani.  He found various pages of sonatas and verses by Arighi covering the arms of some clothing hangers … among material coming from the suburban church S. Maria al Campo where Arighi was active according to the canon law of the Cathedral owners of the farm/summer residence inside of which the church can still be found.  Its presence is attested to as well by his signature still engraved in the wooden door of the historic Antegnati organ with a denotation of the year 1761.

His complete works for organ have recently been published by the publisher Armelin of Padua and edited by Fausto Caporali.

Other compositions by Arighi, of a solely sacred character, are dispersed in various libraries.  From various sources one can deduce that his musical output was extremely ample but unfortunately many of these works have been lost.

 

BONUS TRACKS
 17- Giuseppe Gonelli, Sonata I
18- Giuseppe Gonelli, Sonata VI
19- Giuseppe Gonelli, Sonata XI
 20- Giuseppe Gonelli, Sonata XII
 

Born in Cremona in 1685, Giuseppe Gonelli undertook an ecclesiastic career and became a priest.  


Giuseppe Gonelli

He owes his musical formation to the Roman Berardo Caffi and his apprenticeship took place between Loreto and Milan.  From 19 December 1708 he was organist of the Lauds in Cremona; he was then elected organist of the Ordinary Chapel and was perhaps Chapel Master.  Traces of his activity, much praised by his contemporaries, are recorded in Lodi, Piacenza and Prague.  He composed masses, psalms, antiphonies, motets, spiritual cantatas and oratorios.  He died 17 February 1745.  The pieces presented here, also taken from the Libro di suonate d’organo by Poffa, clearly show the Vivaldian matrix in vogue in instrumental music of that period with clear references to violinistic writing, smooth cantabile style and transparent texture.

 

Cremona 1745-46:  an opening, a competition, a “querelle” …

di Marcello Villa

With Gonelli deceased, the Cathedral’s Vestry Board had to open the competition to hire a new organist.  The principle contenders were Pietro Chiarini, named “Brescianino”, supported by the prefects of the Vestry Board, and our Arighi, supported by Bishop Litta.  Arighi won but Chiarini used every weapon to undermine his rival spreading slander and public accusations that he didn’t know how to compose, was totally inexperienced in the field of sacred music, and that he didn’t know counterpoint.  In addition to the Vestry Board and Bishop Litta, the Cathedral College and the General Council of the city were involved in the diatribe which followed.  It was decided to request a super partes judgment from Giovanni Battista Martini who, together with opinions he asked of other esteemed maestri among whom Giacomo Ant.° Perti, D. Giuseppe Maria Carretti, Angelo Caroli, Giuseppe Matteo Alberti “Prince” of the Accademia de' Filarmonici, adjudicated in favor of Arighi.  A booklet was published entitled << Declaration in defence of Mr. Iacopo Arighi Chapel Master of the Cremona Cathedral, as well as Reasons given by Father Gio Battista Martini in confirmation of said declaration>> so that Father Martini’s judgment would be known to all:  <<For that which I have said until now, be it clear that Mr. Don Arrighi merits to be numbered among the most celebrated Professors of Music of our time and rightly enjoy the position of Chapel Master of the Dome of Cremona not only because he is an Ecclesiast and Priest, and in accord with the Decrees promulgated by the great Archbishop of Milan, and very zealous in the Ecclesiastic discipline of S. Carlo Borromeo:  Cantores ubi fieri potest, Clerici sint. Concil.  Mediol.  I. P. 2, de Musica et Cantoribus, but again because he possesses all those parts which are necessary for an Ecclesiastic Chapel Master and they qualify him as a man excellent in the art of counterpoint; and bearing witness to what I have stated in all sincerity and truth, the present has been written by my hand in Bologna this 6 September 1746.  I, Fr. Giovanni Battista Martini, Chapel Master of the “Cappella di San Francesco” in Bologna

Next the Bishop Litta sent a letter to Padre Martini thanking him for the <<[…] bothersome reply that You pleased to dispatch to me a Statement […] in favor of the priest Arighi, my Chapel Master […]>> so that <<[…] to his contenders’ dismay […] they will dare to neither squabble nor produce in writing their sentiments that could only show even more their ignorance […]>>

On 27October 1746, Arighi was accepted as a member of the Accademia Filarmonica di Bologna.

All the documentation relating to the dispute is conserved in the Museo Bibliografico Musicale di Bologna and characterizes a curious and interesting chapter of music history made up of intrigues and passionate fights between opposing factions tied to one or another school but which shows how important a role music had at that time in the liturgy and life of the church.  It is also the singular story of a local musician who, thanks to a vacant post and a quarrel, gained great notoriety and prestige.

 
Cremona -  XVII Century

 

 

 

Performance notes

by Davide Pozzi

After the development of string instrument building which took place during the Baroque era and the consequent wide diffusion of solo sonatas a due o a tre, keyboard instruments during the first half of the 18th Century obtain the greatest importance, freeing themselves from the simple role of accompaniment.

If the sonatas by Alessandro Scarlatti can be defined as a natural evolution of the toccata style, those of his son Domenico propose themselves as something absolutely new on the musical keyboard panorama, both Italian and otherwise:  a two-part structure, often monothematic or imitative between the voices assigned to the two hands.

The organ sonatas by Giacomo Arrighi insert themselves into this panorama without upsetting it, but they are also a shining example of the Cremonese-Lombard style (one thinks of the sonatas of Giovan Battista Sammartini).  Contrapuntal passages being abandoned by now, melodies accompanied by simple bass lines, sometimes figured, characterize the majority of the pieces leaving room for some more virtuosic solutions with broken chords and a wider use of the keyboard.  Only in one sonata, defined Ripieno, is there a clear derivation from ancient intonazioni and probably intended for the opening or closing of a liturgy.

Given the characteristics of the sonatas, an organ with two manuals has been chosen for its registration.  This was done with the aim of always obtaining – not only by using the split keyboards – maximum clearness in the division between melody and accompaniment and a variety of colors or echo effects in the sonatas that, while being monothematic, do present more daring developments.

 


 

 

 

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