Contenuto musicale: *Marc’Antonio Ingegneri, Canzone francese *Germano Pallavicino, Fantasia ‘La Loda’ Tarquinio Merula,Toccata del secondo tono Tarquinio Merula, Intonazione cromatica del IV tono Niccolò Corradini, Ricercar del IX tuono *Giuseppe Gonelli, Sonata *Pietro Chiarini, Allegro "con Violoncello, Cornetti e Tromboncini in risposta" *Giacomo Arighi, Allegro *Gianfrancesco Poffa, Sonata *Girolamo Barbieri, Suonata n.° 5 *Ruggero Manna, Sinfonia nell’opera ‘Preziosa’ *don Cesare Paloschi, Inno da cantarsi nella festa del SS. Cuor di Gesù Vincenzo Petrali, Versetto per il Gloria *Federico Caudana, Marcia ‘Gaudete’ *Federico Caudana, Mater amabilis *don Dante Caifa, Victimae Paschali *Fausto Caporali, Variazioni super ‘Lumen gentium’
*prima registrazione mondiale |
L’ORGANO
DELLA CATTEDRALE DI CREMONA
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Esecutore Artist
Fausto Caporali
Organo- Organ Fausto Caporali si è diplomato nel 1981 in Organo e Composizione organistica Al Conservatorio “G. Verdi” di Milano studiando con Gianfranco Spinelli e nel 1983 ha conseguito il titolo di Maestro in Canto Gregoriano al Pontificio Istituto Ambrosiano di Musica Sacra. Si è in seguito perfezionato partecipando ai corsi di H. Vogel (musica organistica barocca della Germania del Nord), A. Isoir (musica francese del periodo barocco), E. Kooiman (musica francese), L. Rogg (Bach, Mozart, improvvisazione), M. C. Alain (Bach, Alain), D. Roth (sinfonismo francese moderno), G. Parodi ( romanticismo tedesco). Ha studiato privatamente a Parigi con D. Roth ed ha frequentato ad Haarlem i corsi estivi di improvvisazione di N. Hakim. Alla fine dei suoi studi accademici si è applicato allo studio di O. Messiaen, con una tesi sulla sua opera organistica. Ha pubblicato per i tipi di Armelin Musica (Padova) “L’Improvvisazione Organistica. Un metodo teorico e pratico” e “Propedeutica all’improvvisazione organistica” ed ha curato pubblicazioni di musiche inedite di autori barocchi. Si è classificato secondo al Concorso di Improvvisazione Organistica di Biarritz nel 1995 e nel 1997, ed è stato semifinalista nel 1996 al Concorso Internazionale di improvvisazione di Haarlem. Come compositore ha al suo attivo un Terzo Premio al Concorso AGIMUS di Varenna nel 1996; è autore di cantate su testi sacri, concerti e musica cameristica eseguita con successo di pubblico e di critica. Svolge attività concertistica sia come solista che come accompagnatore di gruppi vocali e strumentali. Ha tenuto concerti in Germania, Francia, Svizzera e ha inciso per la Prominence (“Il grande organo del Santuario di Caravaggio”1996) e per la Syrius (“Toccatas” 2002, “Grand Etudes de Concert” 2004). Tiene regolarmente corsi di improvvisazione organistica in Italia. Collabora come critico musicale a riviste e settimanali. E’ titolare del grande organo della Cattedrale di Cremona e titolare della Cattedra di Organo complementare e Canto gregoriano presso il Conservatorio di Torino.
Fausto Caporali took his diploma in Organ and Organ Composition in 1981 at the “G. Verdi” Conservatory in Milan where he studied with Gianfranco Spinelli, and in 1983 he attained the title of Maestro of Gregorian Chant at the Pontificio Istituto Ambrosiano di Musica Sacra. He then received his post-graduate education participating in courses with H. Vogel (Baroque organ music of N. Germany), A. Isoir (French music of the Baroque period), E. Kooiman (French music), L. Rogg (Bach, Mozart, improvisation), M. C. Alain (Bach, Alain), D. Roth (modern French symphonizing) and G. Parodi (German Romanticism). He studied privately with D. Roth in Paris and attended N. Hakim’s summer courses on improvisation in Haarlem. At the end of his academic studies, he applied himself to the study of O. Messiaen with a thesis on his organ works. He has published “L’Improvvisazione Organistica. Un metodo teorico e practico” (“Organ Improvisation. A theoretical and practical method”) and “Propedeutica all’improvvisazione organistica” (“Propaedeutic to organ improvisation”) for Armelin Musica (Padua) and has edited publications of previously unedited music by Baroque composers. He placed second at the Competition of Organ Improvisation of Biarritz in 1995 and 1997 and was a semi-finalist at the International Competition of Improvisation in Haarlem in 1996. As a composer he has to his credit Third Prize at the AGIMUS Competition in Varenna in 1996. He is a writer of cantatas with sacred texts, concerti and chamber music all of which have been successful with audiences and critics alike. He is active as a solo performer and accompanist of vocal and instrumental groups. He has held concerts in Germany, France, Switzerland and has recorded for Prominence (“Il grande organo del Santuario di Caravaggio” 1996) and Syrius (“Toccatas” 2002, “Grand Etudes de Concert” 2004). He regularly holds courses in organ improvisation in Italy. He works as a music critic for magazines and weekly publications. He is the regular player of the great organ at the Cremona Cathedral and holds a teaching post for complementary organ and Gregorian chant at the Turin Conservatory.
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di Fausto Caporali Nato probabilmente a Verona nel 1547 da una famiglia di origine veneziana, Marc’Antonio Ingegneri fu fanciullo cantore nella Cattedrale della sua città natale quando era maestro di cappella Vincenzo Ruffo, mentre fece il suo apprendistato a Parma con Cipriano de Rore. Non si conosce esattamente quando si spostò a Cremona: la ristampa del primo libro dei madrigali del 1578 riporta che egli era già in questa città da diversi anni, forse fin dal 1568; qui fu maestro di cappella in Cattedrale sicuramente nel 1581, ma già dal 1576 era prefetto di musica e sono documentati pagamenti a partire dal 1579. Notevole fu l’influenza esercitata su Claudio Monteverdi, il quale, nelle prime sue quattro pubblicazioni, si professò suo allievo. All’interno della vasta produzione di Marc’Antonio Ingegneri figurano, fra i madrigali a quattro voci del secondo libro, due Arie di canzon francese per sonar che costituiscono uno dei primi esempi di questa forma musicale; è probabile che fossero destinate agli ensembles di trombe e cornetti che si avvicendavano nelle solennità in Cattedrale, ma ugualmente, come era in uso all’epoca, possiamo immaginare che venissero adattate all’organo; l’autore aveva una solida fama di organista, partecipò attivamente al vivo dibattito sull’abbassamento del corista al grande organo di Giovanni Battista Facchetti e fu chiamato a collaudare lo strumento della Cattedrale nel 1588. Questa canzone strumentale suona mirabilmente nei suoi ritmi dattilici attraverso i registri dell’organo. Nato intorno alla metà del Cinquecento, Germano Pallavicino figura come organista in Cattedrale già nell’Aprile 1568 quando era in carica Camillo Maineri, forse in qualità di collaboratore; Giuseppe Bresciani parla di lui all’anno 1610, dicendo che «s’è andato anch’egli acquistando honore con il suonare d’organo et insegnare l’arte a molti giovani si che hora sono in qualche considerazione de buoni organisti». Nella dedica del suo Secondo Libro (Venezia, Amadino, 1610) si dichiara organista nella Chiesa maggiore di Toscolano Maderno, in territorio soggetto al principe Francesco Gonzaga. La Fantasia La Loda è un brano di carattere contrappunistico basata su temi vivaci, dedicata probabilmente a qualche personaggio o famiglia locale. Tarquinio Merula, nato a Busseto nel 1595, era organista presso i Padri Carmelitani di S. Bartolomeo a Cremona quando nel 1616 si trasferì a Lodi per prendere servizio nella chiesa di S. Maria Incoronata. Dal 1621 mosse i suoi passi in Europa e divento organista presso Sigismondo III re di Polonia a Varsavia; dopo pochi anni, dal 18 febbraio 1626 provvisoriamente e dal 13 gennaio 1627 stabilmente, fu eletto in Cattedrale a Cremona maestro di cappella delle Laudi, istituzione parallela alla cappella ordinaria e che doveva provvedere alla musica in onore alla B. Vergine il sabato e le vigilie delle feste mariane. Dal 1631 fu maestro di cappella in S. Maria Maggiore a Bergamo, ma per poco, perché dal 19 agosto 1633 fu reintegrato nel posto precedente presso la Cattedrale cremonese; di nuovo fu a Bergamo dal 1635 al 1638 come maestro di cappella in Cattedrale, e nel 1646 successe a Niccolò Corradini come organista e maestro della cappella delle Laudi a Cremona, posto che mantenne fino alla morte avvenuta il 10 dicembre 1665. La sua musica risente dello stile veneziano, con movimenti tonali chiari, linee melodiche fiorite, forme semplici e chiare; frequente è il ricorso al basso ostinato, allo stile concitato espressivo, all’invenzione ricca di pathos. La produzione strumentale si allinea alla produzione di Frescobaldi e Michelangelo Rossi, accostando fantasia inventiva a nobiltà di canto e tensione espressiva. La Toccata è di brillante scrittura, mentre l’Intonazione cromatica indugia in durezze armoniche e tratti ariosi. Niccolò Corradini Nacque a Cremona nella seconda metà del Cinquecento e ivi morì il 7 agosto 1646. Fu allievo di Omobono Morsolino e suo successore in Cattedrale dal 9 marzo 1611 in qualità di organista tanto della cappella ordinaria che della cappella delle Laudi; prima era stato organista a S. Pietro al Po, dove poteva suonare un Antegnati di recente costruzione e dove fece il suo apprendistato di esecutore e compositore; nel 1635 successe a Tarquinio Merula al posto di maestro di cappella delle Laudi e fu prefetto di musica all’Accademia degli Animosi, associazione culturale assai attiva all’epoca. Pubblicò, oltre a musiche vocali, due opere strumentali di Canzoni francesi e di Ricercari; in questi ultimi traspaiono la grande sapienza contrappuntistica del Corradini nel combinare i diversi soggetti e la leggerezza della tessitura musicale. Nato a Cremona nel 1685, Giuseppe Gonelli intraprese la carriera ecclesiastica e divenne sacerdote; la sua formazione musicale si deve al romano Bernardo Caffi e il suo apprendistato avvenne fra Loreto e Milano; dal 19 dicembre 1708 fu organista delle Laudi in Cattedrale a Cremona; fu successivamente nominato organista della cappella ordinaria e forse fu anche maestro di cappella. Tracce della sua attività, assai celebrata dai contemporanei, si registrano a Lodi, Piacenza e Praga. Compose messe, salmi, antifone, mottetti, cantate spirituali e oratori. Morì il 17 febbraio 1745. Della sua produzione strumentale sono conservate alcune composizioni nel Libro di suonate d’organo, di diversi autori. Ad uso di Giacomo Poffa da Cremona, l’anno 1743 conservato a Bruxelles presso la Bibliotheca Koninklijk - Conservatoire Royal. I brani qui presentatati mostrano chiaramente la matrice vivaldiana allora in voga nella musica strumentale, con riferimenti evidenti alla scrittura violinistica, alla spianata cantabilità e alla trasparenza dell’ordito. Nato a Asola (MN) verso il 1717, Pietro Chiarini fu attivo a Venezia dal 1738 al 1744 e fu maestro di cappella in Cattedrale a Cremona a partire dal 17 luglio 1746 fino al 1777, quando al suo posto subentrò l’organista titolare Giacomo Arighi; il La Borde lo definisce «abile professionista e buon esecutore al cembalo». Della sua produzione resta qualche brano strumentale, conservato nel Libro di suonate d’organo di Giacomo Poffa, e l’Allegro rinvenuto nella Biblioteca del Conservatorio di S. Pietro a Majella a Napoli. L’indicazione di registrazione «con violoncello, Cornetti e tromboncini in risposta», nel manoscritto, rimanda a organi di area veneziana, come pure il gioco di intrecci e i dialoghi delle tessiture. Giacomo Arighi Nacque a Viadana il 1 aprile 1704 e la sua formazione musicale avvenne a Cremona con Giuseppe Gonelli e a Bologna con il celebre Padre Gio. Battista Martini. Sacerdote, fu nominato organista della cappella delle Laudi il 22 aprile 1745, carica che mantenne almeno fino al 1782 e che completò con quella di maestro di cappella dal 1777. In qualità di organista nel 1795 fu nominato Pietro Mezzadri, suo allievo, il quale già lo sostituiva da almeno due anni «attesa la sua decrepita età di quasi novant’anni e la pressoché totale cecità». Membro della prestigiosa Accademia Filarmonica di Bologna, fu autore di messe, litanie, mottetti e salmi. Recentemente alcune sue musiche per organo sono state rinvenute fortunosamente nella foresteria della chiesa di S. Sigismondo in Cremona, mentre altre sono contenute nel già citato Libro di suonate d’organo di Giacomo Poffa. Giovanni Francesco Poffa, nato a Cremona il 6 dicembre 1776 e appartenente a una famiglia di musicisti, studiò a Napoli dal 1795 al 1804 e il 16 aprile dello stesso anno fu nominato maestro di cappella in Duomo a Cremona; qui esercitò la sua arte componendo brani sacri e organizzando e dirigendo musica per la Società Filarmonica locale; negli anni di apprendistato cremonese fu forse organista in S. Ilario e poi in Cattedrale. Fra le sue attività è da registrare la direzione, il 24 maggio 1829 a Cremona, della Creazione di F. J. Haydn, che restò fra gli annali della cultura del tempo. Morì il 2 febbraio 1835. La Sonata, datata 1803, è stata reperita nella Biblioteca del Conservatorio “L. Marenzio” di Brescia: l’impostazione richiama le Ouvertures sinfoniche operistiche, con introduzione grave, primo tema, ponte modulante, secondo tema e ripresa. Cesare Paloschi, nato a Paderno il 6 aprile 1789, fu sacerdote e musicista. Successe a Pietro Mezzadri in qualità di organista della Cattedrale di Cremona il 12 settembre 1824 e mantenne l’incarico fino al 6 marzo 1838, quando presentò le proprie dimissioni; fu inoltre provvisoriamente maestro di cappella dopo la morte di Gianfrancesco Poffa, dal 1835 fino alla nomina di Ruggero Manna. Morì il 1 agosto 1863. Di questo autore viene presentato un breve brano trascritto dall’originale per voci e organo di un Cor Arca / Inno da cantarsi nella festa del Sacratissimo Cuor di Gesù. Girolamo Barbieri nacque a Piacenza il 2 ottobre 1808. Fu nominato organista in Cattedrale a Cremona il 9 ottobre 1842 provenendo da Caravaggio, dopo aver sostenuto un esame di concorso giudicato «a tutta lode» dal maestro di cappella Ruggero Manna; restò nell’incarico fino all’8 gennaio 1848, rinunciandovi spontaneamente probabilmente per controversie con il maestro del coro don Giuseppe Fasani, e proseguendo poi la sua carriera a Piacenza. La breve Suonata qui proposta ricalca perfettamente gli atteggiamenti pomposi dello stile operistico. Vincenzo Petrali, nato a Crema il 22 gennaio 1830, compì i suoi studi con il padre Giuliano, organista in Cattedrale, e con Stefano Pavesi; nel 1849 vinse il concorso per il posto di organista nella cattedrale di Cremona, restandovi fino al 1853; successivamente fu a Bergamo, Brescia, Pesaro, viaggiando molto e dimostrandosi un esecutore assai ricercato, un eccellente improvvisatore e un ottimo compositore di musiche organistiche; ebbe rinomanza nazionale e fu tra i più importanti organisti della sua epoca. Morì a Bergamo nel 1889. Il Versetto era intercalato al canto del Gloria eseguito in alternatim fra coro e organo. Figlio del nobile cremonese Pietro Manna e della cantante napoletana Carolina Bassi, Ruggero Manna nacque a Trieste il 6 aprile 1808. Fanciullo prodigio, a cinque anni già suonava il cembalo, guidato dallo zio materno Ladislao Bassi, ottenendo prestigiosi riconoscimenti; la sua educazione avvenne con insegnanti di grande levatura, ossia Antonio Lavigna a Milano e Padre Mattei a Bologna; a sedici anni conseguì il diploma di maestro compositore accademico filarmonico di Bologna. Iniziò quindi l’attività di operista (Jacopo di Valenza, La Preziosa del 1845, Il poeta velato), ma preferì poi, forse anche a motivo di una salute cagionevole, l’attività di maestro di cappella succedendo al Poffa in Cattedrale a Cremona nel 1838. Compositore, direttore dell’orchestra cittadina, promosse anche la fondazione di un Pio Istituto Musicale. Ebbe corrispondenza e familiarità con Mayerbeer, Rossini, Mercadante, Pacini, Aleardi e fu membro delle società filarmoniche di Bergamo, Padova, Torino e Roma. Morì il 13 maggio 1864. Fra i suoi allievi è da annoverare A. Ponchielli. La Sinfonia tratta dall’opera La Preziosa è qui eseguita all’organo seguendo il costume dell’epoca che adattava a questo strumento arie e melodie dei melodrammi rappresentati in teatro. La differenza fra musica sacra e musica profana era a quell’epoca auspicata ma raramente praticata, e solo poco a poco si diffuse un criterio per distinguere i due ambiti. I suoni richiamano quelli orchestrali e bandistici, mentre il carattere è in piena sintonia con gli appassionati e trascinanti accenti melodrammatici risorgimentali. Federico Caudana, nato a Castiglione Torinese il 4 dicembre 1878, iniziò i suoi studi all’Oratorio Salesiano di Torino, proseguendoli poi al Conservatorio di Milano con Saladino, Mapelli e Coronaro. Nel 1907 (esaminatori Cervi, Mattioli e Ravanello) vinse il concorso di primo organista nella Cattedrale di Cremona, posto che mantenne fino al 1963; insegnò canto gregoriano in Seminario, fu direttore della banda cittadina e della corale “A. Ponchielli”, e fu fra i fondatori della Società Concerti. Pubblicò copiosamente musica sacra liturgica presso l’editore Carrara di Bergamo; fu autore di musica da chiesa e da concerto, bandistica e corale, sinfonica e da camera, lirica e di opere sceniche. Morì il 30 luglio 1963. La sua musica organistica, scritta soprattutto per il servizio liturgico, presenta una lineare discorsività e un caldo eloquio melodico; l’impianto armonico è chiaro ed equilibrato, il fraseggio semplice ed immediato, i colori organistici in risalto soprattutto nelle tinte pastello. Dante Caifa nacque a Vescovato il 22 dicembre 1920; dopo essere stato consacrato sacerdote, studiò musica corale a Piacenza e composizione a Parma, ottenendo i relativi diplomi rispettivamente nel 1949 e 1951. Dal 1964 fu organista e maestro di cappella in Duomo; compositore e direttore di coro, contribuendo notevolmente alla diffusione della conoscenza della polifonia classica a Cremona. Qui nel 1992 rifondò la cappella musicale della Cattedrale conferendole fisionomia istituzionale stabile. Morì il 5 agosto 2003. Non ha lasciato composizioni dedicate all’organo; la sequenza Victimae paschali è stata composta nel 1994 e prevede interventi organistici originali accanto trascrizioni da parti corali.
L'Organo della Cattedrale diCremona di Sandro Gugliermetto Un panorama della musica organistica composta ed eseguita nella Cattedrale di una città di provincia - qual è Cremona - non ha soltanto un’importanza documentaria per chi risieda in quella città o in quel territorio. Al contrario, osservando il “locale” per risalire al generale - come oggi impone il metodo della ricerca storica - si possono cogliere due occasioni importanti: notare in che modo avvenga, nel corso dei secoli, l’assorbimento delle innovazioni della storia della musica nelle realtà periferiche; ed avere un significativo paradigma del tormentato rapporto tra musica e liturgia cattolica. In vero, la nascita del repertorio organistico non vede Cremona in una posizione del tutto periferica: i nomi della musica cremonese cinque e seicentesca non sono affatto di second’ordine. Non vale tanto per Claudio Monteverdi, che non seppe diventare profeta in patria e seguì il corso del Po stanziandosi prima a Mantova e poi a Venezia; ma vale per Marcantonio Ingegneri, che del “divin Claudio” fu maestro, per Tarquinio Merula, e anche - almeno in parte - per quel Niccolò Corradini troppo a lungo dimenticato, e riscoperto quando una musicologia un po’ troppo sicura di sé aveva già decretato quali fossero i “grandi” nomi della musica seicentesca. Ma occorre pur dire che un tessuto musicale urbano che trova spazio per Merula o Corradini e non per Monteverdi mostra già la tendenza a un certo provincialismo, a un ripiegamento conservatore che, insieme a tutta la civitas cremonese, caratterizzerà anche la storia delle sue vicende musicali. Non è un caso che, nel corso dei secoli, i nomi dei compositori cremonesi siano meno importanti, e per il musicologo sia sempre più difficile trovare notizie su di essi. Fa eccezione il solo Ponchielli, anch’egli autore di partiture organistiche e liturgiche, ma che troverà altrove la sua autentica gloria.
Il Motu Proprio di Pio X, sollecitato
dall’esperienza perosiana, rimette un po’ d’ordine nel rapporto tra musica e
liturgia: e siamo ormai nel 1910. Il melodramma viene riaccompagnato nel suo
luogo elettivo, che è il Teatro. Nel panorama nazionale della musica d’organo, e
con Perosi presto fuori gioco a causa della sua lunga e dolorosa malattia,
Cremona si ritrova così - ospitando Federico Caudana - ad essere
ancora una volta una piccola capitale della musica d’organo.
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by Fausto Caporali Born most likely in Verona in 1547 into a family originally from Venice, Marc’ Antonio Ingegneri was a choirboy in the cathedral of his city of birth when Vincenzo Ruffo was Chapel Master while doing his apprenticeship under Cipriano de Rore in Parma. It is not known when he moved to Cremona; the printing of his first book of madrigals in 1578 states that he had been there for several years, perhaps even since 1568. He was Chapel Master in the Cathedral definitely in 1581 but had already been prefect of music since 1576 and there are payments documented to him starting in 1579. He had a considerable influence on Claudio Monteverdi who professed himself to be a student of Ingegneri in his first four publications. In the vast output of Marc’ Antonio Ingegneri one finds, amidst four-part madrigals in the second book, two arias of canzon francese per sonar which constitute one of the first examples of this musical form. It is possible that they were intended for the ensembles of trumpets and cornets that alternated in the cathedral ceremonies but we can also imagine that they were adapted for the organ, as was typical for that period. The composer was of well-established renown, participated actively in the lively debate over the lowering of the diapason on Giovanni Battista Facchetti’s great organ, and was called upon to inspect the Cathedral instrument in 1588. This instrumental canzone plays admirably well in its dactylic rhythms using different organ registers. Born around the middle of the 1500’s, Germano Pallavicino appears as organist in the Cathedral already by April 1568 when Camillo Maineri was employed there, perhaps as a collaborator. Giuseppe Bresciani speaks of him in the year 1610 saying that <he, too, has gone acquiring honor with his organ playing and teaching of the art to many youths who are now held to be good organists>. In the dedication of his Secondo Libro (Venice, Amadino, 1610) he claims to be organist in the principal church of Toscolano Maderno, territory under the control of prince Francesco Gonzaga. The Fantasia La Loda is a piece of a contrapuntal nature based on lively themes dedicated probably to a local figure or family. Tarquinio Merula, born in Busseto in 1595, was organist at the Carmelite Fathers of S. Bartolomeo in Cremona when he moved to Lodi in 1616 to take a post in the church S. Maria Incoronata. From 1621 he ventured elsewhere in Europe becoming organist for King Sigismond III of Poland in Warsaw. After a few years, from 18 February 1626 temporarily and from 13 January 1627 regularly, he was appointed Chapel Master in the Lauds Chapel of the Cremona Cathedral, an institution parallel to the ordinary chapel which provided music in honor of the Blessed Virgin on Saturday and for vigils during festivals dedicated to the Virgin. From 1631 he was Chapel Master at S. Maria Maggiore in Bergamo but only for a short time because from 19 August 1633 he again took up his prior position in the Cremona Cathedral. He was once more in Bergamo from 1635 to 1638 as Chapel Master in the cathedral and in 1646 succeeded Niccolò Corradini as organist and Chapel Master in the Lauds Chapel in Cremona, a post he held until his death on 10 December 1665.
His music echoes the Venetian style with clear tonal movement, embellished melodic lines and simple, clear forms. There is a frequent recurrence of ostinato bass, the expressive stile concitato, and an inventiveness rich in pathos. His instrumental production is in line with that of Frescobaldi and Michelangelo Rossi, joining inventive fancy with a nobility of singing and expressive tension. The Toccata exemplifies brilliant writing while the Intonazione cromatica lingers over harsh harmonies and songful sections. Niccolò Corradini was born in Cremona in the second half of the 16th Century and died there on 7 August 1646. He was a student of Omobono Morsolino and his successor in the Cathedral from 9 March 1611 in capacity as organist in both the ordinary and Lauds chapels. First he was organist at S. Pietro on the Po where he could play an Antegnati of recent construction and where he did his apprenticeship as performer and composer. In 1635 he succeeded Tarquinio Merula in the post of Chapel Master in the Lauds Chapel and was the prefect of music at the Accademia degli Animosi, a very active cultural association of that period. Along with vocal music, he published two instrumental works of French songs and ricercars. In the latter Corradini’s great contrapuntal knowledge shines through in his combining of various subjects and the lightness of the musical texture. Born in Cremona in 1685, Giuseppe Gonelli undertook an ecclesiastic career and became a priest. He owes his musical formation to the Roman Bernardo Carri and his apprenticeship took place between Loreto and Milan. From 19 December 1718 he was organist of the Lauds in the Cremona Cathedral. He was successively nominated organist of the ordinary chapel and perhaps also Chapel Master.
Traces of his activity, much praised by his contemporaries, are registered in Lodi, Piacenza and Prague. He composed masses, psalms, antiphons, motets, spiritual cantatas and oratorios. He died 17 February 1745. Of his instrumental production several compositions can be found in the Libro di suonate d’organo, di diversi autori. Ad uso di Giacomo Poffa da Cremona, l’anno 1743 preserved in Brussels at the Biblioteca Koninklijk – Conservatoire Royal. The pieces presented here clearly demonstrate Vivaldian roots in vogue in instrumental music of the period with evident references to violinistic writing, smooth cantabile style and transparent texture. Born in toward the beginning of 1717, Pietro Chiarini was active in Venice from 1738 to 1744 and was Chapel Master in the Cremona Cathedral starting on 17 July 1746 until 1777 when the principal organist, Giacomo Arighi, took over his post. The La Borde describes him as <an able professional and good performer on the harpsichord>. Of his output remain some instrumental pieces preserved in the Giacomo Poffa’s Libro di suonate d’organo and the Allegro discovered in the conservatory library of S. Pietro a Majella in Naples. The registration indicated in the manuscript, with <violoncello, Cornetti e tromboncini in risposta> links it to organs in the area of Venice as does the weaving of dialogues in the texture of the music. Giacomo Arighi He was born in Viadana on 1 April 1704 and his musical formation took place in Cremona with Giuseppe Gonelli and in Bologna with the famous Padre Giovanni Battista Martini. A priest, he was nominated organist of the Lauds Chapel on 22 April 1745, a post he held until almost 1782, completing it as Chapel Master from 1777. His student, Pietro Mezzadri, after having substituted him for nearly two years, was nominated organist in 1795 and attested to his <decrepit age of nearly ninety years and his all but total blindness>.
A member of the prestigious Accademia Filarmonica di Bologna, he wrote masses, litanies, motets and psalms. Recently some of his organ music was fortunately discovered in the guest-quarters of the S. Sigismondo Church in Cremona while more is contained in the afore-mentioned Giacomo Poffa’s Libro di suonate d’organo. Giovanni Francesco Poffa, born in Cremona on 6 December 1776 into a musical family, he studied in Naples from 1795 to 1804 and on 16 April of that same year was nominated Chapel Master of the Cremona Cathedral. There he practiced his art composing sacred pieces and organizing and directing music for the local Philharmonic Society. During his Cremonese apprenticeship, he was perhaps organist in S. Ilario and then in the Cathedral. Among his activities are the direction of Haydn’s Creation on 24 May 1829, an event which remained in the cultural annals of his time. He died on 2 February 1835. The Sonata dated 1803 was found in the Conservatory Library “L. Marenzio” of Brescia. It recalls the symphonic operatic Ouvertures with its grave introduction, opening theme, modulating bridge, second theme and reprise. Cesare Paloschi, born in Paderno on 6 April 1789, was a musician and a priest. He succeeded Pietro Mezzadri as organist of the Cremona Cathedral on 12 September 1824 and kept the post until 6 March 1838 when he turned in his resignation. He was temporarily Chapel Master after the death of Gianfrancesco Poffa from 1835 until the appointment of Ruggero Manna. He died 1 August 1863. One brief piece by this composer is presented here, transcribed from the original for voice and organ of a Cor Arca / Inno da cantarsi nella festa del Sacratissimo Cuor di Gesù. Girolamo Barbieri was born in Piacenza on 2 October 1808. He was appointed organist in the Cremona Cathedral on 9 October 1842 on his arrival from Caravaggio after having won the competition <a tutta lode> judged by Chapel Master Ruggero Manna. He held that post until 8 January 1848 giving it up spontaneously, probably due to differences with the choral master Don Giuseppe Fasani, and continuing his career in Piacenza. The brief Suonata offered here perfectly imitates the pompous attitude of the operatic style. Vincenzo Petrali, born in Crema on 22 January 1830, completed his studies with his father, Giuliano, organist in the Cathedral, and with Stefano Pavesi. In 1849 he won the contest for the position of organist in the Cremona Cathedral where he remained until 1853. He then went to Bergamo, Brescia and Pesaro traveling extensively and showing himself to be a performer in demand, an excellent improviser and fine composer of organ music. He achieved national renown and was among the most important organists of his time. He died in Bergamo in 1889. The Versetto was inserted into the Gloria performed in alternatim between choir and organ. Son of Cremonese noble Pietro Manna and the Neapolitan singer Carolina Bassi, Ruggero Manna was born in Trieste on 6 April 1808. A child prodigy, at the age of five he played the harpsichord under the guidance of his maternal uncle Ladislao Bassi, obtaining prestigious recognition. He was educated by highly talented teachers: Antonio Lavigna in Milan and Padre Mattei in Bologna. At sixteen he attained his diploma of maestro compositore accademico filarmonico di Bologna. He then began his operatic activities (Jacopo di Valenza, La Preziosa from 1845, Il poeta velato), but preferred – perhaps for reasons of poor health – the activity of Chapel Master, succeeding Poffa in the Cremona Cathedral in 1838. Composer and director of the local orchestra, he also promoted the foundation of the Pio Istituto Musicale.
He corresponded and was close friends with Mayerbeer, Rossini, Mercadante, Pacini and Aleardi and was a member of the philharmonic societies of Bergamo, Padua, Turin and Rome. He died on 13 May 1864. A. Ponchielli numbers among his students. The Sinfonia taken from the opera La Preziosa is performed here on the organ according to a practice of the time adapting arias and melodies from melodramas staged in theatres to this instrument. The difference between sacred and secular music in that era was desired but rarely practiced and only little by little was a criterion diffused for distinguishing the two. The sounds call to mind bands or orchestras while the character is absolutely in harmony with the passionate rapturous melodramatic accents of the Risorgimento. Federico Caudana, born in Castiglione Torinese on 4 December 1878, began his studies in Turin’s Oratorio Salesiano continuing then at the Milan Conservatory with Saladino, Mapelli and Coronaro. In 1907 (judges Cervi, Mattioli and Ravanello) he won the contest for first organist in the Cremona Cathedral, a post he held until 1963. He taught Gregorian Chant in the seminary, was director of the city band and the “A. Ponchielli” choir, and was among the founders of the Società Concerti. He published sacred liturgical music copiously with the editor Carrara of Bergamo. He was a writer of church, concert, band, choral, symphonic and chamber music and lyric opera and scenic opera. He died 30 July 1963.
His organ music, written above all for liturgical service, presents a linear sense of discourse and a warm melodic eloquence. The harmonic structure is clear and balanced, the phrasing simple and direct with organistic colors –pastels in particular – in relief. Dante Caifa was born in Vescovato on 22 December 1920. After having been ordained a priest, he studied choral music in Piacenza and composition in Parma, attaining diplomas in both in 1949 and 1951 respectively. From 1964 he was organist and Chapel Master in the Dome. Composer and choral director, he contributed notably to the diffusion of a knowledge of classic polyphony in Cremona where, in 1992, he once again founded the chapel music of the Cathedral giving it a stable institutional physiognomy. He died 4 August 2003. He did not leave behind any compositions for the organ. The sequence Victimae paschali was composed in 1994 and calls for original organ interludes alongside transcriptions of choral parts
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