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Antonio Vivaldi Concerti per organo
MVC/009-025 DDD
Anon.
(Sec XVIII)
G. Doria 1745
contenuto musicale - contents: 1- 3 Johann Sebastian Bach,
Concerto in Fa magg. BWV 978 4-6 Anne Dawson, Sonata in Re
magg. 7-9 Anne Dawson, Sonata in La
magg. 10-12 Anne Dawson, Sonata in
Re magg. 13- 15 Johann Sebastian Bach,
Concerto in Re magg. BWV 972 16- 18 Johann Sebastian Bach,
Concerto in Sol magg. BWV 973 19-23 Anne Dawson, Sonata in Fa
magg.
Davide Pozzi - organo
Testi libretto
- Booklet texts |
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Esecutore Artist Davide Pozzi Organo- Organ
Davide Pozzi, nato nel 1975, si è diplomato con il massimo dei voti in organo e composizione organistica (Eva Frick Galliera)e in clavicembalo – fortepiano – clavicordo (M.Porrà) al Conservatorio "G.Verdi" di Milano. Ha poi proseguito i suoi studi alla Civica Scuola di Musica di Milano diplomandosi, sempre con il massimo dei voti,nella classe di organo barocco di Lorenzo Ghielmi. Qui ha anche intensificato con Laura Alvini lo studio del clavicembalo. Infine si è perfezionato alla "Schola Cantorum" di Basilea in organo con J.C.Zehnder e in cembalo con A. Marcon. È stato premiato in concorsi organistici nazionali e nel 2000,come cembalista del gruppo "Estro Cromatico", ha vinto il secondo premio al concorso internazionale "Bonporti" di Rovereto e il premio "Barenreiter" al Telemann di Magdeburgo, entrambi presieduti da Gustav Leonhardt. Come solista ha suonato all'organo e al cembalo per associazioni, festivals ed enti culturali di primissimo piano ( Musica e Poesia a S.Maurizio, Teatro Regio di Parma, Auditorium di Milano Antichi organi in Concerto,”Musica Rara – Milano” ecc.); inoltre collabora stabilmente con “L’Aura Soave-Cremona”, “Fantazyas”, I Madrigalisti Ambrosiani, il gruppo vocale “Musica Laudantes”, l'Orchestra Sinfonica di Milano "G. Verdi", “Musica Rara”, “Stradella Consort”, “Cordia Brunico” ed altri, suonando per importanti stagioni e festival internazionali in Italia e all’estero, con artisti e direttori di fama mondiale ( R.Chailly, C. Hogwood, H. Rilling, E.Kirkby, A Bernardini, ecc. ). Ha suonato concerti di Bach, Galuppi e Handel per cembalo – organo e orchestra. Ha inciso per Amadeus, Stradivarius, Bongiovanni, La Bottega Discantica, Rai Radio 3, Tactus, Bayerische Rundkuft classic e ORF. È organista titolare dell'antica Basilica di S. Vittore al Corpo di Milano.
Davide Pozzi, born in 1975 he graduated with the honors in organ and organ composition (Eva Frick Galliera) and in harpsichord – fortepiano – clavichord (M.Porrà) at the “G.Verdi” Conservatory in Milan. He then continued his studies at the Civica Scuola di Musica in Milan receiving his diploma, again with honors, in Lorenzo Ghielmi’s baroque organ class. While there he also enhanced his harpsichord studies with Laura Alvini. Finally, he attended the “Schola Cantorum” of Basel for post-graduate studies in organ with J.C. Zehnder and in harpsichord with A. Marcon. He was a prize recipient in organ competitions and in the year 2000 as ensemble harpsichordist of the group “Estro Cromatico” he won second prize at the international competition “Bonporti” in Rovereto and the “Barenreiter” prize at Telemann of Magdeburg, both presided over by Gustav Leonhardt. As soloist he has played organ and harpsichord for associations, festivals and cultural institutions of the highest level ( Musica e Poesia a S. Maurizio, Teatro Regio di Parma, Auditorium di Milano Antichi organi in Concerto, “Musica Rara – Milano” etc.). In addition, he regularly collaborates with “L’Aura Soave-Cremona”, “Fantazyas”, I Madrigalisti Ambrosiani, the vocal group “Musica Laudantes”, l’Orchestra Sinfonica di Milano “G. Verdi”, “Musica Rara”, “Strabella Consort”, “Cordia Brunico” and others, playing for important concert seasons and international festivals in Italy and abroad with artists and directors of worldwide acclaim (R.Chailly, C. Hogwood, H. Rilling, E.Kirkby, A Bernardini, etc.) He has played concertos by Bach, Galuppi and Handel for harpsichord – organ and orchestra. He has recorded for Amadeus, Stradivarius, Bongiovanni, La Bottega Discantica, Rai Radio 3, Tactus, Bayerische Rundkuft classic and ORF. He is holds the organ post at the ancient Basilica di S. Vittore al Corpo in Milan.
ORGANO ‘SERASSI’ (1792)
della CHIESA DEI S. CORNELIO e CIPRIANO |
Antonio Vivaldi Concerti per organo di Davide Pozzi L’organo e gli strumenti a tastiera sono sempre stati considerati, nel periodo barocco, la base e il sostegno dell’armonia. Essi costituivano una presenza costante per l’accompagnamento di qualsivoglia altro strumento solistico, o per la voce, ma erano anche parte fondamentale in organici di ampie dimensioni. Tuttavia lo strumento a tastiera poteva elevarsi a ruolo solistico e in alcuni casi, grazie alla trascrizione, farsi carico di tutte le parti dell’orchestra. Numerosissimi furono i tastieristi che trascrissero musica orchestrale con grande abilità, a volte creando veri capolavori per il proprio strumento: questo permetteva loro di eseguire brani di grande notorietà senza dover ricorrere all’ausilio di altri strumentisti. Bach, ad esempio, trascrisse per organo numerosi ‘concerti’, naturalmente utilizzando un strumento di grandi dimensioni e dotato di pedaliera. Le notevoli difficoltà tecniche che questi brani pongono, ne fanno ancora oggi veri capisaldi della letteratura organistica e le aggiunte bachiane alle parti originali rendono questi brani quasi nuove composizioni. Non meno brillanti sono gli esempi proposti nel disco, pur non prevedendo una parte per il pedale. Questa caratteristica i brani scelti adatti anche all’esecuzione cembalistica, analogamente a quanto avviene per i concerti trascritti dall’inglese Anne Dawson. Il suo ‘book’, compilato nella prima metà del XVIII secolo, contiene svariati brani trascritti da stampe di diversi compositori. I quattro concerti tratti dall’opera III di Vivaldi vengono indicati come ‘sonate’.
È interessante notare come gli stili nella trascrizione siano molto differenti: il tessuto musicale, all’apparenza quasi scarno per la Dawson, si rivela tuttavia molto limpido ed estremamente funzionale all’esecuzione organistica. Più complessa appare invece la rielaborazione bachiana, con aggiunte ed idee ritmiche nuove: pur presentando maggiori difficoltà tecniche per l’esecutore, si può facilmente notare la forte idiomaticità tastieristica, anche dei passaggi più impegantivi. Di grande interesse musicologico nel disco è infine l’accostamento tra due trascrizioni del medesimo pezzo, così da poter apprezzare a pieno le notevoli differenze di stile. L'uso dei tre organi in stile italiano tardo barocco può essere assimilabile a quello dei grossi organi positivi utilizzati, ad esempio, da Händel per i suoi concerti. La loro estrema brillantezza nel colore del suono aiuta a valorizzare la vivacità dei brani più veloci. Il limite imposto dalla presenza di pochi registri adatti alla cantabilità e dalla mancanza del doppio manuale è stato in parte aggirato grazie all’utilizzo della voce umana e della flutta soprani unite al principale.
GLI ORGANI STORICI DI CAMPITELLO, CASATICO E OSPITALETTO NEL MANTOVANO di Federico Lorenzani Descrivere tre organi così importanti e diversi tra loro in poche parole non è certamente facile. Si tratta indubbiamente di tre strumenti settecenteschi di pregevole fattura e di grande valore storico ed artistico. Gli organi in questione hanno caratteristiche comunemente attribuibili alla scuola gardesana veneta; importante scuola organaria sviluppatasi tra la lombardia e il veneto tra la fine del ‘600 e l’inizio del ‘700 di cui si ritiene capostipite Giuseppe Bonatti di Desenzano e da cui in seguito si sono formati tanti altri valenti organari. Lo splendido organo di Casatico, collocato originariamente nella chiesa di S.Orsola a Mantova venne donato alla chiesa di Casatico nel 1790 dalla marchesa Castiglioni. Anche se rimane ignoto il costruttore di questo organo, le sue caratteristiche lo fanno appartenere alla scuola gardesana – veneta. L’organo ingloba prezioso materiale fonico del Seicento, di particolare singolarità le canne maggiori delle tre facciate a tortiglione e i caratteristici tromboncini davanti alla facciata. Il prezioso organo della chiesa di Ospitaletto invece è stato costruito da Giovanni Doria di Desenzano nel 1745 per la chiesa di Belforte (MN) e successivamente trasportato nella chiesa di Ospitaletto. Si tratta di uno dei pochi organi Doria conservati in maniera quasi del tutto autentica, include materiale fonico di varia provenienza; infatti era comune prassi degli antichi organari riutilizzare canne più antiche di buona fattura appartenute ad altri organi. L’organo di Campitello, il più grande dei tre organi in oggetto, è collocato sul portale d’ingresso in una cassa rinascimentale magnifica e tra le uniche nel suo genere. Costruito dagli illustri organari mantovani Andrea e Luigi Montesanti nel 1794, nel corso dei secoli ha subito varie modifiche e alterazioni. Anch’esso presenta il registro ad ancia dei tromboncini. Gli organi descritti sono stati sapientemente restaurati con l’obbiettivo di riportarli nella loro fisionomia originale, sia per quanto riguarda le ricostruzioni in copia delle parti mancanti sia per quanto riguarda il ripristino del temperamento e del corista.
Produttori: Registrazione effettuata il 28 e il 29 ottobre 2008 Con il Patrocinio dei comuni di Marcaria e Castellucchio,
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Antonio Vivaldi Organ Concertos by Davide Pozzi
The organ and other keyboard instruments were always considered harmonic support
in the baroque period. This permitted them to perform well-known pieces without having to turn to other instrumentalists. Bach, for example, transcribed numerous ‘concertos’ using, naturally, a large instrument equipped with pedalkeyboard. The considerable technical difficulty presented by these pieces make them real strongholds of organ literature up to this day, with Bach’s additions to the originals rendering them virtually new compositions. The examples presented on this CD are no less brilliant, though they don’t call for a pedal part. This characteristic makes them suitable for harpsichord performance, which is analogously what happens with concertos transcribed by the Englishwoman Anne Dawson. Her ‘book’ compiled, in the first half of the 18th Century, contains various pieces transcribed from the printed works of diverse composers. The four concertos in Vivaldi’s Op. III are indicated as ‘sonatas’.
It is interesting to note how different the transcription style is: the musical fabric, seemingly bare with Dawson, reveals itself to be very clean and extremely functional in organ performance. Bach’s reworking of it, however, appears more complex with new rhythmic additions and ideas which, while presenting the performer with greater technical difficulty, are strongly idiomatic to the keyboard, even in the most demanding passages. Of strong musicological interest on the CD is the juxtaposition of two transcriptions of the same piece, thus allowing for a full appreciation of notable stylistic differences. The use of three organs in the late Italian Baroque style could be likened to that of the great positive organs used, for example, by Händel for his concertos. Their extreme brilliance of color helps valorize the vivacity of the faster pieces. The limits imposed by the presence of fewer registers suited to a cantabile style and the lack of a double manual were bypassed, in part, using the voce umana and the flutta soprano together with the principale.
THE HISTORIC ORGANS OF CAMPITELLO, CASATICO AND OSPITALETTO IN THE MANTUA REGION by Federico Lorenzani It is certainly not easy to describe in a few words three such important organs, so different from each other. We are without a doubt dealing with three 18th-Century instruments of estimable workmanship and great historic and artistic value. The organs in question have characteristics commonly attributable to the Garda-Venetian School, an important organ-building school developed between Lombardy and the Veneto region between the end of the 17th Century and the beginning of the 18th Century. Giuseppe Bonatti of Desenzano is believed to be its founder under whom many other worthy organ builders would train. The splendid Casatico organ was donated to the St. Orsala Monastery in Mantua by the Marquise Castiglioni in 1790 and was acquired by the Casatico parish following the Napoleonic suppression of monasteries and convents. Even though the builder of this organ remains unknown, its characteristics place it in the Garda-Veneto School. The organ incorporates precious 17th-Century phonic material; of particular singularity are the larger pipes of the three façades in spiral form and the tromboncini characteristics in front of the façade. The precious organ of the Ospitaletto church was built by Giovanni Doria of Desenzano in 1745 for the Belforte church (MN) and later transported to the Ospitaletto church. We are dealing with one of the few Doria organs preserved in an almost completely authentic manner and includes phonic material from various origins. It was, in fact, common practice of old organ builders to reuse older well-made pipes from other organs. The Campitello organ, the largest of the three, is set on the entrance portal in a magnificent Renaissance case among the few of its kind. Built in 1794 by the illustrious Mantuan organ builders, Andrea and Luigi Montesanti, it has undergone various modifications and alterations over the centuries. This organ, too, presents a tromboncini reed stop. The organs described here have been skillfully restored with the scope of returning to them their original physiognomy, with respect to both reconstructing copies of missing parts and restoring the original temperament and corista.
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