Marco Enrico Bossi

 

 

 


Fingerboard  music

 series

 

contenuto musicale - contents:

1-   Ora Gioiosa, op. 132

2-   Ave Maria, op. 104

3-6   SUITE ' Res Severa Magnum Gauduium'

7 -  Scherzo in sol

8- 14   Sonata in re

              

 Marco Enrico Bossi 

 Composizioni per organo

 

   MVC/009-028 DDD 

organo Ernesto Lingardi (1895)

della
Chiesa di Santa Maria Assunta
REGGIOLO (Re)

 

Marco Ruggeri - organo

 

Testi libretto  -  Booklet texts
Italiano   English

 

 

Esecutore

Artist

Marco Ruggeri

Organo- Organ

Nato a Cremona nel 1969, ha studiato con don G. Crema, E. Viccardi e  G. Fabiano diplomandosi in Organo (1989) e, con il massimo dei voti, in Clavicembalo (1996); si è poi perfezionato con A. Marcon alla  Schola Cantorum di Basilea (1997-99). Premiato al concorso  organistico di Bruges (1996), ha vinto il 1° premio al Concorso  Organistico di S. Elpidio a Mare (1998) e al Concorso  Clavicembalistico Nazionale di Bologna (1997).

Laureato, con lode, in Musicologia (Università di Pavia 1996), si  dedica allo studio della musica organistica e dell’organaria italiana  dell’Ottocento (in particolare, la riscoperta dell’opera organistica  di Ponchielli e la pubblicazione del Catalogo del Fondo Musicale  della basilica di S. Maria di Campagna in Piacenza, Olschki 2003). Ha inciso per Tactus, Sony, Stradivarius, MV Cremona, La Bottega 

Discantica, San Paolo. L’incisione dei brani organistici di  Ponchielli ha ottenuto il riconoscimento «Musica eccezionale» dalla  rivista «Musica» (ottobre 2000). Recentemente sono usciti i CD  dedicati all’opera per organo di Padre Davide da Bergamo (2 CD), alle  sonate per cembalo del compositore cremonese G. B. Serini (XVIII  sec.) e un’antologia di brani di W. A. Mozart.

E’ docente al Conservatorio di Novara. A Cremona è organista della  Cappella Musicale della Cattedrale e titolare dell’organo-orchestra  «Lingiardi 1877» della chiesa di S. Pietro al Po; consulente per gli  organi per la Curia; direttore artistico e docente presso la Scuola  Diocesana di Musica Sacra ‘D. Caifa’.

 

Born in Cremona in 1969, Marco Ruggieri studied with fathers G. Crema, E. Viccardi and G. Fabiano.  He obtained his Organ diploma with the highest marks (1989) and his Harpsichord diploma (1996).  He then completed his studies with A. Marcon at the Schola Cantorum in Basil (1997-99).  A prize-winner at the Bruges organ competition (1996), he won first place at the S. Elpidio a Mare Organ Competition (1998) and at the National Harpsichord Competition of Bologna (1997).

After obtaining his Musicology Degree con lode (University of Pavia 1996), he dedicated himself to the study of organ music and the art of 18th Century Italian organ building (in particular, to the rediscovery of Ponchielli’s organistic works and the publication of the Catalogo del Fondo Musicale della basilica di S. Maria di Campagna in Piacenza, Olschki 2003).

He has recorded for Tactus, Sony, Stradivarius, MV Cremona, La Bottega Discantica, San Paolo.  The recording of Ponchielli’s organ pieces earned him the “Musica eccezionale” (exceptional music) acclaim from «Musica» magazine (October 2000).  Of recent production, the release of the CDs dedicated to organ works by Father Davide of Bergamo (2 CDs), sonatas for harpsichord by the Cremonese composer G. B. Serini, (XVIII sec.) and an anthology of pieces by W. A. Mozart.

He is an instructor at the Novara Conservatory.  In Cremona, he is organist of the Cathedral’s “Cappella Musicale” and plays a symphonic organ built by Lingiardi in 1877 at the “S. Pietro al Po” church; he is an organ consultant for the Curia and artistic director and instructor at the “D. Caifa” Diocesan School of Sacred Music.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Marco Enrico Bossi

Composizioni per organo

di   Marco Ruggeri

Pur contemplato nei programmi didattici dei Conservatori italiani sin dalla riforma del 1930, il compositore e organista Marco Enrico Bossi (Salò, Bs 1861-in nave durante la traversata dell’Oceano Atlantico 1925) è stato generalmente poco considerato e via via riscoperto solo in questi ultimi anni. Da qualche tempo, infatti, il suo nome è sempre più presente nei programmi concertistici, nelle incisioni discografiche e nelle edizioni anche se in prevalenza nella sola produzione organistica. Celebrato ai suoi tempi come uno dei maggiori concertisti internazionali d’organo, tuttavia l’attività compositiva di Bossi non si limitò allo strumento da lui prediletto ma si estese abbondantemente anche al pianoforte, alla musica cameristica e all’orchestra.

In questo avvio di renaissance bossiana si inserisce la presente incisione che vuole essere un omaggio al grande organista di origini cremonesi (nato a Salò in provincia di Brescia solo perché il padre Pietro, pure organista, si era da poco lì trasferito come organista del duomo; ma la famiglia era originaria di San Bassano, centro agricolo a breve distanza da Cremona).


Marco Enrico Bossi

La scelta di uno strumento su cui incidere le opere organistiche di Bossi non è stata affatto facile perché le idee riformate del compositore non trovavano ancora concreti riscontri nella coeva attività degli organari italiani, se non in rari casi. Il periodo 1880-1910 fu infatti segnato da continue e a volte opposte sperimentazioni organarie. Lo strumento qui utilizzato è un magnifico esemplare di organo “ceciliano”, costruito dalla prestigiosa ditta Lingiardi, ricco di sonorità innovative, ma sempre legato alla più genuina tradizione italiana. Lo spessore “sinfonico” dei suoi registri ben si addice alla densità e ai colori della scrittura bossiana.

 

L’organo Ernesto Lingiardi 1895 della parrocchiale di Reggiolo (RE)

di Federico Lorenzani

I Lingiardi sono stati un’illustre bottega organaria pavese attiva per oltre un secolo a partire dai primi decenni dell’Ottocento.

L’organo di Reggiolo è l’unico organo Lingiardi presente nella provincia di Reggio Emila. Sperimentatori di tante innovazioni e ideatori dell’organo-orchestra sono stati protagonisti dell’arte organaria del XIX secolo; sul finire del XX secolo, cambiati i gusti e le mode, si sono adeguati alle nuove richieste con la costruzione di tanti organi cosiddetti “ceciliani”. Uno di questi è l’organo di Reggiolo, tra i pochissimi aderenti a questa nuova corrente costruiti in territorio reggiano; possiede due tastiere, una pedaliera di 27 pedali, registri interi azionabili da pomoli estraibili. Lo strumento, giunto ai nostri giorni in sostanziale stato di conservazione originale (a parte alcuni registri ad ancia), è stato costruito in modo solido e razionale con materiali di ottima qualità. Le canne sono realizzate in stagno, piombo e tigrato (una particolare lega ottenuta dalla fusione dello stagno e del piombo, in proporzione del 50%).

Nel progetto della nuova chiesa a cura del noto architetto Cesare Costa – lo stesso che progettò il Teatro Valli di Reggio Emilia – l’organo compariva sul portale d’ingresso così come è attestato dal disegno. Poi, per motivi ignoti e certamente non per volontà dei Lingiardi, l’organo venne installato in abside in cornu epistolae in una posizione molto elevata garantendo ugualmente un’ottimo risultato acustico dello strumento.

 

Scheda tecnica

L’organo è posto in cantoria in cornu epistolae.

Il prospetto in legno è dipinto e intagliato, ha 3 campi di cui quello centrale terminante ad arco a tutto sesto e quelli laterali terminanti a linea orizzontale. La cantoria è in muratura dipinta, con pavimentazione in pietra. Parapetto rettilineo con al centro una sezione curvilinea convessa; tale parapetto raffigura festoni e strumenti musicali. Palco sorretto da 2 mensole a volute.

Facciata di 31 canne di stagno, suddivise in 3 campate rispettivamente di 7/17/7 canne. Le canne della campata centrale appartengono al Principale di 8’, dal re 1; quelle delle campate laterali appartengono al Flauto traverso. Ogni campata è a cuspide, su unico ordine, con profilo piatto e bocche allineate; il  labbro superiore è a mitria.

Due tastiere a finestra: quella inferiore per il Grand’organo (primo organo), quella superiore per l’Organo eco (secondo organo). Entrambe sono di 58 tasti dal Do1 al La5, con prima ottava cromatica. Ricopertura in legno tinto di bianco per i diatonici ed ebano per i cromatici; frontalini piatti per la tastiera inferiore e frontalini obliqui per quella superiore. Unione della tastiera superiore a quella inferiore con comando a pedaletto. Trasmissione meccanica sospesa per entrambe le tastiere. Unione della tastiera superiore a quella inferiore mediante apposita meccanica con comando a pedaletto.

Pedaliera diritta e orizzontale, con 27 note reali dal Do1 al Re3; prima ottava cromatica; unione con entrambe le tastiere a comando. Trasmissione meccanica con unione alle tastiere mediante fili metallici.

Registri: pomelli lignei estraibili disposti in 4 colonne: 2 a destra e 2 a sinistra delle tastiere. La parte superiore delle 2 colonne a sinistra è per il Grand’organo, la parte inferiore è per l’Organo eco; la parte superiore delle 2 colonne di destra è ancora per il Grand’organo, quella inferiore è per la pedaliera.

 

 

Marco Enrico Bossi

Organ Compositions 

by  Marco Ruggeri

Though recognized in teaching programs of Italian Conservatories since their reform in 1930, composer and organist Marco Enrico Bossi (Salò, Bs 1861-aboard ship during an Atlantic crossing 1925) was generally disregarded until being rediscovered little by little in recent years.  His name has, in fact, been more and more present in concert programs, recordings and music editions, though chiefly among organists.  Celebrated in his lifetime as one of the most important international concertizing artists on the organ, Bossi’s compositional work, nevertheless, is not limited to his preferred instrument but extends copiously to the piano, chamber music and the orchestra.

The present recording is part of the launch of a Bossian renaissance and is intended as a homage to this great organist of Cremonese origins (born in Salò in the Brescia province only because his father, Pietro, also an organist, had just transferred there to become cathedral organist, the family originally being from San Bassano, a farming center close to Cremona).

The choice of an instrument to record Bossi’s organ works on was not at all an easy one, because the composer’s reformistic ideas had not found their match among organ builders from the same period, except in rare cases.  The period of 1880-1910 was marked by continuous and sometimes contrasting experimentation in organ building.  The instrument used here is a magnificent example of the “ceciliano” organ, built by the prestigious Lingiardi company, rich in sonoric innovation yet still tied to a most authentic Italian tradition.  The “symphonic” breadth of its stops lends itself well to the density and colors of Bossian writing. (mr)

 

The Ernesto Lingiardi  1895 organ at the parish church of Reggiolo (RE)

by Federico Lorenzani

The Lingiardi’s had an illustrious organ building workshop in the Pavia area which was active for over a century, beginning in the first decades of the 1800s.

The organ in Reggiolo is the only Lingiardi organ present in the Reggio Emilia province.

 Groundbreakers in numerous innovations and originators of the orchestra-organ, they were protagonists in the art of organ building from the 19th Century up.  At the end of the 20th Century, as tastes and styles changed, they adapted themselves to the new requests with the construction of many so-called “ceciliani” organs.  The organ in Reggiolo is among the very few of this trend built in the Reggio region.  It has two keyboards, one pedal keyboard with 27 pedals, whole stops worked by stop levers that can be pulled out.  The instrument reaches our modern age in nearly original condition (apart from some reeds and stops) and was built solidly and rationally using the highest quality material.  The pipes are made out of tin, lead and “tigrato” (an alloy of lead and tin in proportions of 50%).

In the plan for the new church by the noted architect Cesare Costa – the same who designed the Valli Theater in Reggio Emilia – the organ appears above the entranceway, as testified by the design drawing.  However, for unknown reasons, the organ was installed in the apse in cornu epistolae in a very elevated position guaranteeing it an excellent acoustic setting, just the same.

 

Organ specifications

The organ is located in the choir in cornu epistolae.

The wooden organ front is painted and engraved, has 3 fields with the central one finishing in a rounded arch and the lateral ones finishing in a horizontal line.  The choir has painted walls with stone floors.  The parapet is rectilinear with a section of convex curved lines at the center; the parapet has decorations and musical instruments depicted on it.  The mezzanine is supported by 2 vaulted keystones.

The front has 31 tin pipes subdivided into 3 spans, 7/17/7 pipes respectively.  The pipes of the central span belong to the 8 foot Principale, from d 1; those of the lateral spans belong to the Flauto traverso.  Each span has spire-like shapes, flat sides, with the mouths lined up and the upper lip raised.  Two keyboards "a finestra":  the lower one for the Great organ (first organ), the upper for the echo organ (second organ).  Both have 58 keys from C1 al A5, with the first chromatic octave.  The covering is wood, stained white for the white keys and ebony for the black keys; flat key fronts for the lower keyboard and oblique key fronts for the upper.  Mechanic transmission is suspended for each keyboard.  The upper keyboard is joined to the lower by means of a mechanical device for that purpose “con commando a pedaletto” [translator’s note: the “pedaletto” is a small pedal that, when drawn, plays the two keyboards together, combining the pipes relative to each].  

The pedal keyboard is straight and horizontal with 27 actual notes from C1 al D3; first chromatic octave; coupler with both keyboards “on command”.  Mechanical transmission with keyboard coupler by means of metal wires.

Stops:  wooden stop levers laid out in 4 columns: 2 on the right and 2 on the left of the keyboard. The upper part of the 2 left columns is for the Great organ, the lower part is for the Echo organ; the upper part of the 2 right columns is also for the Great organ, the lower one is for the pedal keyboard.

 

 

 

 

 

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