Fingerboard  music

 series

 

 

 

 

 

 



 

- Giovanni Battista Serini -

Sonate per cembalo

da Haffner (Norimberga 1765)



MVC/001-010 DDD  

prima registrazione mondiale - first recoding   

Recording and Editing
24 bit 96 Khz 

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Testi libretto  -  Booklet texts
Italiano / English / Deutsch / Français

 

 

Esecutore

Artist

Marco Ruggeri

Cembalo-Harpsichord


 

Nato a Cremona nel 1969, ha studiato con don G. Crema, E. Viccardi e  G. Fabiano diplomandosi in Organo (1989) e, con il massimo dei voti, in Clavicembalo (1996); si è poi perfezionato con A. Marcon alla  Schola Cantorum di Basilea (1997-99). Premiato al concorso  organistico di Bruges (1996), ha vinto il 1° premio al Concorso  Organistico di S. Elpidio a Mare (1998) e al Concorso  Clavicembalistico Nazionale di Bologna (1997).

Laureato, con lode, in Musicologia (Università di Pavia 1996), si  dedica allo studio della musica organistica e dell’organaria italiana  dell’Ottocento (in particolare, la riscoperta dell’opera organistica  di Ponchielli e la pubblicazione del Catalogo del Fondo Musicale  della basilica di S. Maria di Campagna in Piacenza, Olschki 2003). Ha inciso per Tactus, Sony, Stradivarius, MV Cremona, La Bottega 

Discantica, San Paolo. L’incisione dei brani organistici di  Ponchielli ha ottenuto il riconoscimento «Musica eccezionale» dalla  rivista «Musica» (ottobre 2000). Recentemente sono usciti i CD  dedicati all’opera per organo di Padre Davide da Bergamo (2 CD), alle  sonate per cembalo del compositore cremonese G. B. Serini (XVIII  sec.) e un’antologia di brani di W. A. Mozart.

E’ docente al Conservatorio di Novara. A Cremona è organista della  Cappella Musicale della Cattedrale e titolare dell’organo-orchestra  «Lingiardi 1877» della chiesa di S. Pietro al Po; consulente per gli  organi per la Curia; direttore artistico e docente presso la Scuola  Diocesana di Musica Sacra ‘D. Caifa’.

 

Born in Cremona in 1969, Marco Ruggieri studied with fathers G. Crema, E. Viccardi and G. Fabiano.  He obtained his Organ diploma with the highest marks (1989) and his Harpsichord diploma (1996).  He then completed his studies with A. Marcon at the Schola Cantorum in Basil (1997-99).  A prize-winner at the Bruges organ competition (1996), he won first place at the S. Elpidio a Mare Organ Competition (1998) and at the National Harpsichord Competition of Bologna (1997).

After obtaining his Musicology Degree con lode (University of Pavia 1996), he dedicated himself to the study of organ music and the art of 18th Century Italian organ building (in particular, to the rediscovery of Ponchielli’s organistic works and the publication of the Catalogo del Fondo Musicale della basilica di S. Maria di Campagna in Piacenza, Olschki 2003).

He has recorded for Tactus, Sony, Stradivarius, MV Cremona, La Bottega Discantica, San Paolo.  The recording of Ponchielli’s organ pieces earned him the “Musica eccezionale” (exceptional music) acclaim from «Musica» magazine (October 2000).  Of recent production, the release of the CDs dedicated to organ works by Father Davide of Bergamo (2 CDs), sonatas for harpsichord by the Cremonese composer G. B. Serini, (XVIII sec.) and an anthology of pieces by W. A. Mozart.

He is an instructor at the Novara Conservatory.  In Cremona, he is organist of the Cathedral’s “Cappella Musicale” and plays a symphonic organ built by Lingiardi in 1877 at the “S. Pietro al Po” church; he is an organ consultant for the Curia and artistic director and instructor at the “D. Caifa” Diocesan School of Sacred Music.


Giovanni B. Serini

di  Marcello Villa

Giovanni Battista Serini è un compositore oggi pressoché dimenticato, conosciuto esclusivamente dai clavicembalisti e dai pianisti solo grazie alle tre sonate proposte in questa registrazione. Questi lavori, infatti, conobbero già all’epoca della prima pubblicazione una notevole fama, poi la revisione e l’adattamento per pianoforte e, successivamente, svariate riedizioni moderne. Tuttavia lo studio approfondito su Serini di questi ultimi anni ha permesso di svelare la figura di un musicista assai singolare e di notevole statura: la sua biografia presenta ancora moltissimi lati oscuri ma, grazie a recentissime scoperte, si arricchisce via via di nuovi elementi; molte dell notizie qui pubblicate sono infatti una novità assoluta.

Giovanni Battista Serini nacque con tutta probabilità a Cremona attorno al 1710-15 da una famiglia di musicisti. Come appare dal testamento dello zio, Bartolomeo Serini, datato  1720 e conservato presso l’Archivio di Stato di Cremona, conosciamo e abbiamo conferma dei nomi e dei vincoli di parentela di alcuni membri della famiglia Serini più o meno noti nell’ambiente musicale di allora. Don Giuseppe Serini ‘degenti in civitate Vienna’, zio del nostro Giovanni Battista e cremonese anch’egli, fu musicista assai apprezzato nella capitale austriaca dove compose, tra le altre cose, Il Genio deluso, oratorio per San’ Omobuono Cremonese nel 1680, e Il Concerto de’ Dei e delle Muse nel 1685, in occasione delle nozze dell’elettore di Baviera.

Fratello di Giuseppe e altro zio del nostro Giovanni Battista fu don Pietro Paolo Serini  che, degenti in civitate Cremona, fu cantore contralto nella Cappella delle Laudi del Duomo di Cremona dal novembre del 1668 fino al 1709 e poi saltuariamente fino al 1727.

Apprendiamo poi che un terzo fratello di nome Giovanni Battista era nel 1720 - data del testamento - già defunto; suo figlio, Pietro Paolo, era allora degenti in civitate Venetia. Ecco identificati quindi il nonno ed il padre del nostro Giovanni Battista il quale, apprendendo i fondamenti della musica dal padre e forse dallo zio Giuseppe Gonelli maestro di Cappella della Cattedrale di Cremona, lasciò insieme alla famiglia la città natale per trasferirsi a Venezia.

Già nel 1714 il padre Pietro Paolo Serini, discreto violinista, residente a Venezia, aveva tentato, senza successo, di entrare a far parte della Cappella di S.Marco. Negli anni Veneziani Giovanni Battista risulta essere stato allievo a Venezia di Baldassarre Galuppi. Grazie alla sua probabile mediazione, entrò al servizio di Robert D’Arcy IV Earl of Holdernesse nello Yorkshire, (ambasciatore d’Inghilterra a Venezia tra il 1744 e il 1746) con la mansione di direttore de tutti li musicali trattenimenti.

Apprendiamo tutto ciò da una dedica del 15 Giugno 1755 a D’Arcy che accompagna un imponente manoscritto autografo conservato a York conntenente diverse composizioni. Vi si legge: «La fama pervenuta costì dell’arrivo Felice della sempre Augusta Maestà Britannica, porto eco anche il nome cospicuo  e celebre dell’Eminenza Vostra nel di lui sublime accompagnamento. Io che ebbi l’invidiabile onore di servirla  in tutto il tempo  della di lei dimora in Venetia nell’occasione della sua solenne extraordinaria ambasciata (per) direttore de tutti li suoi musicali trattenimenti. Gratia ottenuta per il mezzo del Vice maestro Galuppi mio amorevole compadre ed istruttore»  E poi ancora: «Mi incoragisce anche l’onore che ebbi in Venetia di presentarle qualche cosa di mio, così da Lei comandatami».

Fu questo l’unico importante incarico documentato del nostro Giò Batta Serini  a Venezia dove compare citato anche in un censimento del 1750.

Nel medesimo anno Serini ottenne, forse ancora una volta grazie alla mediazione di Galuppi e di D’Arcy, un prestigioso incarico: si trasferì infatti a Buckeburg in Germania, dove fu assunto in qualità di Compositore di Corte del Conte Wilhelm Schaumburg – Lippe. Quest’ultimo aveva probabilmente conosciuto Robert D’Arcy e Giovanni Battista Serini durante il suo viaggio in Italia nel 1750, anno in cui assunse il trono. Nato secondogenito, si trovò improvvisamente, alla morte del fratello maggiore, a dover regnare sul piccolo stato di Buckeburg trasformandolo, grazie al suo governo illuminato, in un modello di efficienza militare economica e culturale. Oltre ad occuparsi personalmente della bonifica del territorio, dell’assistenza ai poveri e degli orfani, modellò la sua corte sul modello di quella di Berlino: potenziò la sua orchestra, che nei momenti di svago amava dirigere personalmente, e assunse alcuni musicisti tra i quali il nostro Serini come compositore di corte, il veneziano Angelo Colonna come Konzertmeister e il giovanissimo Johann Christoph Friedrich Bach, figlio minore di Johann Sebastian come membro dell’orchestra.

Serini sembra si travasse a suo agio nella piccola ma stimolante cittadina, dove compose moltissima musica. Apprendiamo sempre dalla dedica sopra citata e scritta di suo pugno da Buckeburg nel 1755: «Per il corso d’anni cinque, che ho l’onore di esere in servigio di questo Benignissimo e Gratissimo Signore, in figura di compositore che si da me questa occasione».

Prima della Seconda Guerra Mondiale la Biblioteca di Buckeburg conservava circa 24 sinfonie, molti brani da camera, intermezzi, cantate, mottetti, lavori sacri e profani vari, il tutto in parte disperso. In quegli anni poi fu anche insegnante di canto di Lucia Elisabeth Munchausen che, nel 1755, andò in sposa a Johann Christoph Friedrich Bach.

Allo scoppio della Guerra dei Sette Anni, l’attenzione il conte Wilhelm, alleato con Hannover e l’Inghilterra contro la Francia, fu completamente assorbita dalle operazioni militari, trascurando la corte e l’attività musicale. Serini e Colonna lasciarono Buckeburg per recarsi a Praga e furono sostituiti dal giovane Johann Christoph Friedrich Bach, che assunse le mansioni di entrambi.

Di Serini si ha notizia poi solo nel 1765 quando, l’8 Gennaio, scrisse una lettera da Bonn indirizzata al conte Wilhelm, nel frattempo ritornato in patria. La sua lettera accompagnata da alcune sue partiture informa il conte della sua nuova mansione di insegnante della figlia del Mgr. Cressener, un ambasciatore inglese a Bonn tra il 1755 ed il 1781, probabilmente grazie ancora ad una raccomandazione di D’Arcy.

Restano per ora ignoti il luogo e la data della sua morte.

 

Notevole è la produzione musicale del nostro Serini: oltre alle tre sonate per cembalo oggetto della presente registrazione, furono pubblicati quando Serini era in vita solo i Sei Duetti per Due Violini op.1. Ma il suo catalogo contempla anche sei concerti per Cembalo ed archi, sei sinfonie, sei Sonate per flauto e basso continuo, sette Arie per voce ed orchestra; tutto questo materiale, conservato manoscritto con dedica a Robert D’Arcy presso la biblioteca del York Minster, costituisce il corpus  più importante delle sue composizioni, destinate probabilmente ad una edizione a stampa però mai avvenuta. Altre sinfonie e brani strumentali risultano manoscritte a Venezia, a Regensburg e a Parigi. Alcune sonate a tre sono conservate manoscritte a Venezia a Parigi e a Berlino. Scrisse anche alcuni lavori vocali di cui però si conservano solo i libretti: l’intreccio scenico musicale Le nozze di Pisiche, su libretto del celebre V. Cassani e il dramma per musica La Fortunata Sventura.

Scarsa è la sua produzione sacra a noi pervenuta, andata probabilmente dispersa insieme a molte altre composizioni durante i più recenti eventi bellici.

 

Le Sonate per Cembalo

Le tre sonate per cembalo di Giovanni Battista Serini si presentano a noi in una elegante stampa a cura del famoso Johann Ulrich Haffner (1711 – 1767), liutista tedesco che fondò nel 1742 una casa editrice musicale a Norimberga, dove pubblicò numerose raccolte di musica di vari autori.

Attingiamo le sonate di Serini dai primi tre tomi dei cinque della Raccolta Musicale, che riunisce in ogni volume sei sonate di diversi autori italiani come Galuppi, Pampani, Rutini, Pescetti, Bertoni, Chiarini e Scarlatti. Questa raccolta, pubblicata a Norimberga dal 1756 al 1765 ebbe un notevole successo tanto che Haffner intraprese altre pubblicazioni simili.

Queste tre sonate furono composte da Serini nel periodo di Buckeburg e sono, come tutta la sua produzione musicale, conformi allo stile galante. Esse sono tre autentici capolavori e ci danno in qualche modo la misura del suo talento compositivo per l’eleganza della scrittura e per la notevole originalità dei temi e dei relativi sviluppi, con soluzioni spesso geniali e affatto scontate.

Del resto, tutta la sua produzione dimostra un solido mestiere e, in molti casi, una spiccata personalità; Georg Schunemann, che ebbe l’occasione di studiare approfonditamente il materiale musicale della Biblioteca di Buckeburg prima della dispersione, giudicò Serini «a competent musician, equally well-versed in all areas of work, who wrote pleasingly and attractively according to the taste of the time, but who was also, for example in his cantatas, individual and impressive».

La notevole diffusione delle raccolte Haffner e quindi dello stile clavicembalistico italiano, influenzò inevitabilmente il gusto d’oltralpe inducendo i compositori tedeschi ad emularne in qualche modo lo stile. Nel tentativo di individuare l’origine dello stile del giovanissimo Mozart, Giovanni Carli Ballola e Roberto Parenti inquadrano le sonate di Serini nel solco del «molle, cantabile clavicembalismo italiano», giudizio che a nostro avviso non rende giustizia a queste composizioni per nulla stereotipate; sembra invece evidente come Serini proceda nel filone veneziano di Galuppi, raggiungendo un carattere proprio che lo contraddistingue. Il virtuosismo non è mai fine a se stesso ma sempre al servizio dell’invenzione musicale, secondo modelli italiani di indiscusso valore: «i procedimenti brillanti e virtuosistici, il carattere spiccatamente cembalistico delle sue composizioni si ricollegano direttamente allo stile scarlattiano». (Monterosso)

A testimonianza dell’alto livello compositivo di queste sonate, furono le numerose ristampe dell’epoca fino ai giorni nostri; all’inizio del secolo scorso venne pubblicata la revisione e l’adattamento per pianoforte da parte di G. Benvenuti e più tardi di F. Balilla Pratella per la collana I Classici della Musica Italiana diretta da Gabriele D’Annunzio, attribuendole però inspiegabilmente a Giuseppe Serini.

 

Il clavicembalo e la sua accordatura

 Lo strumento utilizzato per la presente registrazione è un clavicembalo copia di uno strumento francese Hanry Hermsh nel 1736. La copia è stata eseguita dal cembalaro Mirko Weiss di Lugano nell’anno 2000. Lo strumento è munito di due tastiere con una estensione di cinque ottave da Fa grave al Fa3. E’ inoltre dotato di tre registri, due 8’ ed un 4’ più un registro di liuto sulla prima tastiera. Il diapason impiegato nella registrazione è la 415,3 Hz.

L’accordatura è stata eseguita secondo il sistema di J. G. Neidhart, teorizzato nel 1724. Questo temperamento impiega quattro quinte pure, quattro temperate un 1/6 di comma pitagorico ed infine le rimanenti quattro di ½  comma pitagorico.

Ciò rende possibile l'esecuzione di tutte le tonalità pur caratterizzano ciascuna di esse con un colore particolare.

 

 

   


Giovanni B. Serini

by  Marcello Villa

Giovanni Battista Serini is a composer all but forgotten today, known exclusively by harpsichordists and pianists thanks only to the three sonatas presented in this recording. In actuality, these works already enjoyed considerable renown at the time of their first publication and were then revised and adapted for the piano and, successively, various new modern editions. Nevertheless the thorough study of Serini in recent years has revealed him to be quite a unique musical figure of remarkable grandeur. His biography still contains many unknown aspects but thanks to recent discoveries it is being enriched with new elements little by little. Many points published here are, in fact, absolutely new.

Giovanni Battista Serini was most likely born in Cremona around 1710-15 into a musical family. His uncle Bartolomeo Serini's last will and testament, dating from 1720 and preserved in the Cremona States Archives, confirms for us the names and familial relations of some members of the Serini family more or less noted in musical circles of that period. Don Giuseppe Serini 'degenti in civitate Vienna', uncle to our Giovanni Battista and Cremonese himself, was a highly esteemed musician in the Austrian capital where he composed, among other things, Il Genio deluso, oratorio per San' Omobuono Cremonese in 1680 and Il Concerto de' Dei e delle Muse in 1685 on the occasion of the wedding of the Bavarian elector.

Giuseppe's brother and another of Giovanni Battista's uncles was Don Pietro Paolo Serini, degenti in civitate Cremona, a contralto cantor in the Cappella delle Laudi at the Cathedral of Cremona from November 1668 until 1709 and sporadically thereafter until 1727.

We then learn that a third brother named Giovanni Battista had already died by 1720 - the date of the will. His son, Pietro Paolo, was degenti in civitate Venetia at that time. Here we have the grandfather and father of our Giovanni Battista who would in turn learn the fundaments of music from his father and perhaps his uncle Giuseppe Gonelli, Chapel Master at the Cremona Cathedral, and eventually leave his city of birth to move to Venice with his family. 

By 1714, father Pietro Paolo Serini, resident of Venice and a fairly good violinist, had already attempted to enter S. Marks Chapel without success.
In his Venetian years, Giovanni Battista turned out to be a student of Baldassarre Galuppi, and thanks to the probable mediation of the latter, entered into service to Robert D'Arcy IV Earl of Holdernesse in Yorkshire (English ambassador to Venice between 1744 and 1746) in the capacity of director of all musicall Entertainment.

We learn all this in a dedication to D'Arcy from 15 June 1755 which accompanies an impressive autographed manuscript preserved at York and containing a variety of compositions. There one can read: "The Reknowne attained alongside the joyfull Arrival of Your Always August Majesty of Britain brings with it too the outstanding and celebrated Name of Your Eminence as its sublime accompaniment. I who had the enviable Honour to serve You the entire time of Your Venetian Sojourne as Director of all Your Musicall Entertainment on the occasion of Your solemn extraordinary Embassy. Grace obtained by means of Vice Master Galuppi my fond Supporter and Instructor". And it goes on: " I am as well encouraged by the Honour which I had in Venice to present You some Thing of mine commanded from me by You."


This would be the only important documented commission for our Giò Batta Serini in Venice where it is also appears in the 1750 census.

In the same year, Serini obtained, perhaps again thanks to D'Arcy and Galuppi's mediation, a prestigious charge: he moved to Bückeburg in Germany where he was hired as Court Composer to Count Wilhelm Schaumburg - Lippe. The latter probably met Robert D'Arcy and Giovanni Battista Serini during his travels to Italy in 1750, the year in which he took the throne. A second oldest son, he suddenly found himself having to rule over the small state of Bückeburg after the death of his older brother, transforming it with his illuminated government into a model of military, economic and cultural efficiency. Besides personally occupying himself with assistance to the poor and orphaned and the betterment of his territory, he fashioned his court after the Berlin model: he strengthened the orchestra which he loved to conduct personally in moments of diversion and hired a number of musicians among whom our Serini as court composer, Angelo Colonna as Konzertmeister and the youthful Johann Christoph Friedrich Bach, youngest son of Johann Sebastian, as a member of the orchestra.


Serini seemed at ease working in the small but stimulating town where he composed quite a lot of music. We also learn from the aforementioned dedication written in his hand at Bückeburg in 1755: "For five years in which I have had the honour to be in service to this most Benignant and Gracious Lord in the role of composer that this occasion is given me. "

Before the Second World War the library at Bückeburg preserved about 24 sinfonias, numerous pieces of chamber music, intermezzi, cantatas, motets, various sacred and secular works all of which is at least partially lost. In those years he was also singing instructor to Lucia Elisabeth Munchausen who was wed, in 1755, to Johann Christoph Friedrich Bach.

At the outbreak of the Seven Years' War Count Wilhelm, who was allied with Hannover and England against France, devoted all his attention to military operations, neglecting the court and its musical activity. Serini and Colonna left Bückeburg for Prague and were substituted by the young Johann Christoph Friedrich Bach who took over both of their posts.

There would only be news from Serini in 1765 when, on 8 January, he wrote a letter to Bonn addressed to Count Wilhelm who had since returned to his homeland. His letter, accompanied by some of his scores, informed the count of his new duty as instructor of the daughter of Mgr. Cresserner, English ambassador to Bonn between 1755 and 1781, a post probably obtained once again thanks to a recommendation by D'Arcy.

For the time being his place of birth and death remain unknown.


Worth noting is our Serini's musical output: besides the three sonatas for harpsichord, object of this recording, only the Sei Duetti per Due Violini, op.1 were published while he was living, but his catalog also stipulates six concertos for harpsichord and strings, six sinfonias, six sonatas for flute and basso continuo and seven arias for voice and orchestra. All this material, preserved in manuscripts at the library in York Minster and dedicated to Robert D'Arcy, constitutes the most important corpus of his compositions, probably destined to a printed edition which never came to be. Other sinfonias and instrumental pieces are found in manuscript in Venice, Regensburg and Paris. Some trio sonatas are preserved in manuscript form in Venice, Paris and Berlin. He also wrote several vocal works for which only the librettos survive: the scenic musical weaving Le nozze di Pisiche written to V. Cassini's celebrated libretto and the musical drama La Fortunata Sventura.
Surviving works of his sacred output are few - the bulk of them probably lost along with other compositions during more recent conflicts.
 

 

Cembalo Sonatas

by Marcello Villa

The three sonatas for harpsichord by Giovanni Battista Serini are presented to us in an elegant re-edition by the famous German lutenist Johann Ulrich Haffner (1711 - 1767) who founded a printing house in Nuremberg in 1742 where he published numerous collections of music by various composers.
We have taken Serini's sonatas from the first three of five volumes of the
Raccolta Musicale which brings together six sonatas in each volume from diverse Italian composers such as Galuppi, Pampani, Rutini, Pescetti, Bertoni, Chiarini e Scarlatti. This collection, published in Nuremberg from 1756 to 1765, was so successful that Haffner undertook other such publications. 


These three sonatas were composed by Serini during his Bückeburg period and, like all of his musical output, are in the galant style. They are three authentic masterworks that in some way give us the scope of his compositional talent with the elegance of their writing and the remarkable originality of the themes and their relative development, with solutions, often ingenious and not to be taken for granted.
Alongside this, his entire body of work shows solid craftsmanship and in many cases, a distinct personality; Georg Schunemann, who had the occasion to study the musical material at the Bückeburg Library in depth before its dispersion, judged Serini to be "a competent musician, equally well-versed in all areas of work, who wrote pleasingly and attractively according to the taste of the time, but who was also, for example, in his cantatas, individual and impressive".


The remarkable diffusion of the Haffner collection, and therefore the Italian harpsichord style, inevitably influenced musical taste beyond the Alps inducing German composers to emulate the style in some way. In the attempt to trace the origin of young Mozart's style, Giovanni Carli Ballola and Roberto Parenti place Serini's sonatas in the "molle, cantabile clavicembalismo italiano" drawer, a judgment which, in our opinion, doesn't do justice to these compositions that are not at all stereotypical. Instead, it seems evident how Serini proceeds in the Venetian vein of Galuppi, distinguishing himself with a style all his own. Virtuosity is never an end in itself but rather is always in service to musical invention, in accordance with Italian models of indisputable value: "brilliant and virtuosic devices, the distinctively harpsichordistic character of his compositions link him directly to the Scarlatti style". (Monterosso) 

The numerous reprints from that time until today are testimony to the high compositional level of these sonatas. At the beginning of the last century the revision and adaptation for piano were printed by G. Benvenuti and later by F. Balilla Pratella for the series I Classici della Musica Italiana directed by Gabriele D'Annunzio, inexplicably attributing them to Giuseppe Serini.

 

 

The harpsichord and its tuning

The instrument used for the present recording is a copy of a French harpsichord by Hanry Hermsh from 1736. The copy was made by the harpsichord builder Mirko Weiss of Lugano, Switzerland in the year 2000. The instrument is equipped with two keyboards with a five-octave extension from low Fa to Fa3. In addition, it has three registers, two 8' and one 4' plus a lute register on the first keyboard.
The pitch used on the recording is 415,3 Hz.
The tuning was done according to the J.G. Neidhart system theorized in 1724. This temperament uses four pure fifths, four tempered by 1/6 Pythagorean comma and finally the remaining four by 1/2 Pythagorean comma.
This makes it possible to perform in all the keys while each of these is characterized by a particular color.


 

 

 

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